Parma-Brescia dimenticata: Trenord vanta miglioramenti, ma nell'analisi globale non la cita mai...
L’impegno dell’azienda è concentrato su situazioni che, pur registrando lievi miglioramenti, restano problematiche. Ma la Parma-Brescia non viene mai nemmeno citata dall'amministratore delegato...
MILANO – “Anche nei primi tre mesi dell’anno il nuovo orario ha dato i risultati attesi, continuando a restituire al sistema ferroviario affidabilità e regolarità: la puntualità è attestata abbondantemente sopra l’82%; le soppressioni si sono ridotte di oltre due terzi, dal 5% all’1,7% attuali. Ora lavoriamo per dare ulteriore stabilità a un servizio che ogni giorno muove oltre 800mila passeggeri”. È questo in sintesi il feedback che, a tre mesi dall’entrata in vigore dell’orario invernale, l’aministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, ha dato ai componenti della V Commissione del Consiglio Regionale “Territorio e Infrastrutture”.
“Il miglioramento si rileva a livello globale – oggi la puntualità è dell’82%, cioè 7 punti percentuali in più di quella precedente il “cambio orario”, e le soppressioni giornaliere sono meno di 40, quando prima erano 120 – e in particolare su alcune linee. È il caso di importanti dorsali di collegamento su Milano – la S9 Saronno-Seregno-Albairate, dove la puntualità è passata dal 68 all’86%; la Milano-Cremona-Mantova, dal 70 all’87%; la Milano-Pavia-Stradella dal 59 all’80%, la S13 Milano Bovisa-Pavia dall’81all’89%; la S8 Milano-Carnate-Lecco dal 63 al 77% – ma pure di linee locali”. Anche la linea Brescia-Cremona ha registrato un recupero di puntualità dal 65% all’89%. “La ferrovia è un sistema fortemente interconnesso – ha ricordato l’AD Piuri – e il miglioramento delle performance di una linea ha ricadute positive sull’intero sistema”.
“Ora dobbiamo sfruttare la massima efficienza degli equipaggi e la maggiore disponibilità di mezzi per dare stabilità al sistema. I convogli che abbiamo ricevuto da Trenitalia ci hanno permesso di avere treni di riserva in snodi strategici e di adeguare la flotta su linee in precedenza penalizzate dalla vetustà dei convogli: sulla S8 da febbraio circolano convogli a 7 carrozze con oltre 970 posti a sedere; sulla Milano-Mortara da aprile il 50% delle corse sarà effettuato da treni Vivalto a 6 carrozze, al posto delle ‘piano ribassato’ che hanno più di 40 anni”. La situazione – ha spiegato Piuri – guadagnerà ulteriore respiro grazie ai 35 convogli di Trenitalia che giungeranno da giugno 2019 e ai 161 nuovi treni acquistati da FNM e Regione Lombardia in arrivo dalla seconda metà del 2020. Le performance di circolazione trarranno beneficio anche dai lavori all’infrastruttura programmati dai gestori RFI e FerrovieNord. Piuri ha commentato: “Sono interventi necessari per un sistema che oggi in diversi punti sfiora la saturazione; sul lungo periodo porteranno notevole beneficio”.
L’impegno dell’azienda è concentrato su situazioni che, pur registrando lievi miglioramenti, restano problematiche. Il riferimento è alla linea Milano-Brescia-Verona, la cui puntualità è cresciuta dal 45 al 57%, su cui sono imposte riduzioni di velocità per lavori infrastrutturali, e alla linea S11 Milano-Como-Chiasso, salita dal 60 al 66%, sul cui andamento incidono significativamente i lavori infrastrutturali a Chiasso, il materiale rotabile vetusto, un’infrastruttura molto trafficata al limite della capacità.
“La via è quella giusta – ha commentato Piuri – ma la strada è ancora lunga. Ci aspettano nuove sfide: penso, in particolare, al potenziamento del servizio ferroviario che dovremo mettere in atto sull’aeroporto di Malpensa, in vista della chiusura per tre mesi dello scalo di Linate”. Già, e la Parma-Brescia, cenerentola mai citata nell’intera analisi?
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