Cesare Barbieri trova valigia di preziosi e chiama la polizia: "Sono felice così"
Un cammino complesso che richiede tanta determinazione e tantissimo coraggio. Un cammino che richiede 'droghe' positive. La corsa, lo sport, la fiducia, la famiglia, il lavoro, i sorrisi delle persone, l'amicizia. Cesare ci ha creduto. Ed ha vinto

REGGIO EMILIA – Un figlio e qualche esperienza in più. E quella voglia di correre gare massacranti (le ultramaratone) che non lo abbandona. Vent’anni fa era tutta un’altra storia. Una storia di droga, di piccoli furti e di carcere. Il cammino è stato lento, ma lo sport lo ha aiutato a curarsi le ferite ed ora, Cesare Barbieri – autotrasportatore – origini Casalasche ma da anni trapiantato a Reggio Emilia, i tossicodipendenti li aiuta per la comunità che lo ha recuperato, semplicemente raccontando la sua storia. Del come ci sia sempre una luce in fondo al tunnel e che a quella luce è possibile giungere, se solo lo si vuole.
Un cammino complesso che richiede tanta determinazione e tantissimo coraggio. Un cammino che richiede ‘droghe’ positive. La corsa, lo sport, la fiducia, la famiglia, il lavoro, i sorrisi delle persone, l’amicizia. Cesare ci ha creduto. Ed ha vinto la sua battaglia durissima. Ormai è passato tanto tempo. 17 anni dall’inizio di quel cammino.
La storia di Cesare l’abbiamo già raccontata (la troverete nel link sotto, ndr) ma oggi – a Modena – Cesare Barbieri è stato ancora una volta protagonista delle cronache. Non quelle sportive e neppure – se non indirettamente – di una storia di nera. Mentre lavorava ha scorto, in un fosso una valigia. All’interno una valigetta rigida più piccola, con oro e gioielli. Tanti soldi, ed anche facili. “C’era davvero tanta roba – ci racconta – e fosse stato un tempo non ci avrei pensato due volte. Ma ho chiamato la Polizia, che ha preso in consegna il tutto”.
Probabilmente il frutto di qualche furto in abitazione che l’incauto ladro ha smarrito o ha dovuto buttar via per non essere scoperto. Un figlio, qualche esperienza in più, la corsa ed anche uno spirito diverso. Oggi Cesare Barbieri vive dei proventi del suo lavoro. Certo, quell’oro avrebbe potuto fargli comodo, come avrebbe fatto comodo a tutti. Ma l’onestà non ha prezzo e neppure l’orgoglio – come si coglie dalle sue parole – di essere diverso davvero da quel ragazzo che – per la dose – sarebbe stato disposto a fare di tutto.
“Anni fa avrei fatto ben altro di tutta quella roba qua, non avrei di certo chiamato la polizia. Però va bene così, sono felice e ti dirò che mi sento bene ad aver fatto questo”.
Nazzareno Condina