Francesca Cerati, due anni dopo: un dolore, un viaggio e un'energia che non finisce mai
Ieri, a due anni da quella dipartita, Francesca Cerati è stata ricordata in teatro Comunale nella prima delle due serate a lei dedicata nell'iniziativa - un soffio per Mietta -. Una serata carica di emozioni e di energia
CASALMAGGIORE – Un ballo, l’ultimo sulla musica dei Tuareg. Leggerissima, quasi eterea, già luce. Due anni fa, sulla strada per Colorno di ritorno a casa da Parma, si spegneva Francesca Cerati. Lasciando un solco profondo in tutti quelli che le avevano voluto bene. Un ballo, quell’ultimo visibile agli occhi, in cui Francesca appare in tutta la sua bravura pur in una prova, in un gioco di passi capace di trascinare gli altri.
Ieri, a due anni da quella dipartita, Francesca Cerati è stata ricordata in teatro Comunale nella prima delle due serate a lei dedicata nell’iniziativa – un soffio per Mietta -. Una serata carica di emozioni e di energia, capace di trasmettere quella stessa energia e quella stessa passione che contraddistinguevano lei. A ricordarla, oltre agli amici e ai compagni di viaggio, mamma Laura, papà Vincenzo, il fratello Tommy ed il compagno di una vita Francesco.
Il dolore – a due anni da quella dipartita – è restato tale negli occhi e nell’anima di chi le ha voluto bene. Non si può spegnere. Il dolore è una pietra pesante che ci si porta con se, per sempre, il – fine pena mai – dell’ergastolano. C’è chi quella pietra la pone in una scatola, vi si siede a fianco e poi in quella scatola si rinchiude e c’è chi quello stesso infinito ed indicibile dolore lo pone in quella stessa scatola, vi si siede a fianco ma lascia aperto il coperchio, di modo che si possa continuare, guardando in su, a scrutare il cielo.
Questa la scelta di papà Vincenzo e mamma Laura, quella di continuare a guardare in alto portandosi dietro e dentro quel dolore infinito e continuando a perpetrare la memoria di chi è partito per sempre attraverso iniziative legate alla solidarietà. Hanno scelto, da due anni a questa parte, questa strada i genitori, ed in due anni hanno aiutato tante associazioni e tanta gente a ritrovare seppur piccolo, un sorriso.
Questa volta è toccato a Mietta. “Se guardo questo teatro pieno – ha detto ieri sera sul palco una commossa Pamela Carena, assessore alla cultura del comune di Casalmaggiore ma prima di tutto amica della stessa Francesca – due anni dopo, comprendo che quell’energia di Francesca non si è spenta”. Francesca vive, in tante iniziative e nei ricordi di chi le ha voluto bene. Lo spettacolo di ieri (sold out platee e palchi del comunale) è la testimonianza di quell’affetto mai spentosi nei confronti della ballerina casalasca. Lo spettacolo si è aperto con un breve filmato degli spettacoli a cui Francesca aveva preso parte. Le foto erano quelle di Vincenzo Cerati. Poi spazio alla musica, qualche pezzo in acustico del fratello Tommaso, poi la mirabile energia degli Homies unita all’infinita classe di Pippo Guarnera, il miglior hammondista italiano, uno il cui curriculum farebbe impallidire qualunque musicista, che si è messo a disposizione di quei ragazzi davvero bravi ed ha reso un concerto – già bello di per se – una prova ricca di carica, di fascino, di vita. Ricca di energia, la stessa di Francesca.
E’ stata una serata straordinaria, insolita per l’austero teatro, ma comunque da ricordare. Pippo Guarnera è un ‘mostro sacro’, lui che ha suonato con tanti artisti del blues d’oltreoceano e collaborato con tanti artisti italiani, Eugenio Finardi, Iannacci, Timoria, Gianna Nannini tanto per citarne alcuni, si è trovato a meraviglia con sonorità non sempre sue. Ben Harper, Eric Clapton, una batteria, due chitarre, una tastiera, un basso e una – in qualche pezzo tre – voci.
Fuori da teatro in Fastassa anche l’associazione MIA – meravigliosi i biscotti salati al sesamo – e NonSoloNoi hanno animato lo spazio ristoro dove al termine la gente si è fermata, anche e solo a scambiarsi quattro chiacchiere ed un sorriso. C’è una magia profonda, infinita, unica in ogni iniziativa a ricordo di Francesca Cerati, una magia unica. Un dolore che si trasforma in partecipazione, condivisione, socialità, saluti, ricordi, emozione pura. Difficile respirare un’aria simile per qualunque altra iniziativa. In quella magia Francesca vive. Francesca c’è.
Ieri la ballerina è stata ricordata da alcuni dei suoi compagni di viaggio. Monica Casadei – che sarà questa sera a teatro con Artemis Danza – l’ha ricordata in un post: “Cara Francesca – ha scritto – in questi giorni, in questi anni in cui sono e siamo ogni giorno frastornati da rumori assordanti di vite spezzate, uccise, ferite, il pensiero va sempre a te al tuo sorriso speranzoso, alla tua danza del deserto cosi leggiadra e soave. Tu sei per me in ogni momento struggimento di bellezza e purezza. Sei candida. A te rivolgo la mia preghiera: aiutaci sempre, fa che la tua gioia di vivere il tuo sogno, la tua fede, rimanga sempre nei nostri animi e ci porti sempre sulla retta via. Lo sai quanto ci manchi e noi sappiamo anche quanto noi manchiamo a te. Un Amore profondo non ci lascerà mai e ci unirà per sempre. Grazie di averci dato la fortuna di averti conosciuto, amato, adorato. Siamo pieni di te in ogni istante, in ogni atto creativo. Corri gazzella, corri, corri… libera… non ti fermare… noi siamo dietro di te sempre al tuo fianco nel vedere il mondo con i tuoi occhi; insegnaci la bellezza e la semplicità, il rigore e l’umiltà… siamo qui… fai presto!!! con Amore infinito”. Non servono altre parole per capire quello che lei ha lasciato.
E non è stata l’unica testimonianza di profondo affetto. L’ha ricordata anche Domenico Sarracino, dei giovani artisti di Grosseto (saranno presenti anche loro questa sera al comunale ad omaggiare l’artista casalasca): “Abbiamo finito le ultime rifiniture la scenografia è caricata sul furgone siamo pronti per donarti la nostra passione la stessa che tu hai messo nel tuo vivere siamo emozionati felici di questo incontro con la tua città con tutte quelle persone che ti hanno amato e come noi hanno avuto la fortuna di incontrare il tuo sorriso… nel cuore sempre Francesca”.
Anche all’estero qualcuno l’ha ricordata. La Cie MF, compagnia di danza contemporanea diretta da Maxime Freixas e Francesco Colaleo ha dedicato a Francesca Cerati ‘Farde-Moi’, spattacolo proposto a Lione. Tante anche le altre testimonianze di affetto profondo dedicategli da amici e colleghi.
Francesca è partita per sempre, e non ritornerà. E non c’è bisogno che torni. Perché – due anni dopo – è ancora presente in ogni iniziativa che parla di lei. Con la sua bellezza, con la sua energia, con tutto quello che sa di vita e di passione. In tutto questo e nel cuore di chi l’ha amata – in primo luogo Laura e Vincenzo – Francesca continua a vivere. E lo farà per tantissimi anni ancora…
Nazzareno Condina