Cronaca

Gioco d'azzardo, 334 euro pro capite nella provincia di Cremona, e lo Stato ci guadagna

Dividendo l’importo totale delle scommesse dell’anno 2017 per il numero di cittadini maggiorenni residenti, si ottiene la cifra di 334 euro a testa, non poco, ma molto distante dai 672 euro della prima provincia in graduatoria, Prato

La provincia di Cremona figura 55esima (su 107) in Italia per spesa procapite nel settore del gioco d’azzardo. Lo dice l’ultima classifica stilata in merito al fenomeno del ‘gaming’ dal Sole 24Ore e pubblicata oggi. Dividendo l’importo totale delle scommesse dell’anno 2017 per il numero di cittadini maggiorenni residenti, si ottiene la cifra di 334 euro a testa, non poco, ma molto distante dai 672 euro della prima provincia in graduatoria, Prato. Le scommesse hanno portato nelle casse del fisco poco meno di 58milioni di euro, su un totale in Italia di 9,8 milioni miliardi online incluso.

A livello legislativo stanno per entrare in vigore nuove regole per limitare l’uso delle macchinette, tra cui un nuovo sistema di lettura della tessera sanitaria che renderà impossibile il gioco ai minorenni; e il disincentivo al gioco legato al reddito di cittadinanza. A ciò si aggiungono le limitazioni al livello locale, decise dai sindaci. A Cremona, ad esempio, le sale slot possono operare dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23, festivi compresi, per un massimo di 8 ore al giorno. Le violazioni sono punite con l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 50,00 ad un massimo di 300,00 euro.

Nelle città vicine alla nostra la spesa media procapite per il gioco è più alta a Brescia, 421 euro, a Piacenza, 411 euro, e anche a Lodi e a Parma, rispettivamente 403 e 363 euro.

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