Rousseau e caso Diciotti I 5 Stelle del comprensorio: "In ogni caso grande lezione di democrazia"
Quello che viene evidenziato è come il voto sia stato anzitutto una grande prova di democrazia. Abbiamo interpellato, tra consiglieri regionali, portavoce, senatori e onorevoli, cinque diversi politici che rappresentano il Movimento 5 Stelle.
L’impressione è che nel comprensorio Oglio Po, o per estensione a Cremona e Mantova, i rappresentanti politici del Movimento 5 Stelle abbiano votato per il No al quesito proposto dalla piattaforma Rousseau sul caso Diciotti per quanto concerne la posizione del vicepremier Salvini, rientrando così in quel 40% che valutava come opportuno e doveroso il fatto che lo stesso numero uno della Lega si facesse processare. In realtà non abbiamo risposte certe in questa direzione, non da tutti almeno, ma quello che viene evidenziato è come il voto sia stato anzitutto “una grande prova di democrazia da parte dell’unico movimento che davvero interpella il popolo in modo diretto”. Abbiamo raccolto allora, tra consiglieri regionali, portavoce, senatori e onorevoli, il parere di cinque diversi politici che rappresentano il Movimento 5 Stelle. Ecco il loro pensiero.
LUIGI GAETTI (senatore Movimento 5 Stelle): “Personalmente non ho problemi a dire che ho votato No: io stesso ho alcune cause civili in corso, e non mi sottraggo al giudizio, perché credo che nessun politico debba essere al di sopra della legge, dunque a mio avviso Salvini dovrebbe accettare il processo, giusto o sbagliato che esso possa essere. Ciò detto, in democrazia la maggioranza vince, dunque non vedo alcun timore sulla spaccatura del Movimento 5 Stelle: ha vinto il Sì, io faccio parte della pur cospicua minoranza e accetto il verdetto, senza per questo volere fare rivoluzioni. E’ la logica del voto, che noi abbiamo voluto estendere a tutti i cittadini. Quello che è importante è continuare a coinvolgere il popolo sulle questioni significative, utilizzando ancora questo metodo, che credo si sia rivelato valido, laddove si pongano altri quesiti di una certa rilevanza anche per l’operato del Governo. Siamo l’unica forza politica ad avere questo strumento e ne facciamo un vanto”.
ALBERTO ZOLEZZI (onorevole Movimento 5 Stelle): “Parto da un dato, il migliore possibile: hanno votato 52mila persone, un record per la piattaforma Rousseau, anche perché si tratta di cittadini che da anni sostengono il Movimento (non tutti potevano votare infatti, ma servivano certi requisiti di “fedeltà” alla causa pentastellata, ndr) e questo, al di là del voto in sé, è un risultato splendido, perché testimonia che il Movimento 5 Stelle in questo momento è l’unica forza in grado di avvicinare davvero il cittadino alla politica. Sul voto in sé, dobbiamo anche valutare quello che era il quesito nel merito: parliamo di immigrazione, di persone da aiutare ma anche di un ausilio che non può essere a carico solo e sempre dell’Italia. Lo dico da medico, che ha lavorato in Zimbabwe e conosce bene quella realtà: i migranti vanno aiutati, ma non può pensarci solo il nostro Paese e l’Europa deve rivedere le regole sull’accoglienza. In questo senso, chi ha votato Sì, ha pensato semplicemente che Salvini stesse operando per il bene dell’Italia, come un Governo deve fare. Quello che non mi va giù, lo dico francamente, sono i tempi lunghi: s’è impiegato troppo a prendere una decisione. Serve maggiore rapidità, perché si è senza dubbio perso molto tempo: e questo è il fatto più grave, non la consultazione democratica che alla fine ha portato a far prevalere il Sì”.
ANDREA FIASCONARO (consigliere regionale Movimento 5 Stelle): “E’ stata una grande prova di democrazia. Quando un voto è così sofferto, ossia quando le due parti sono così vicine, è sintomo di maturità, di dialogo interno, di idee contrapposte che però si confrontano. E di spazio dato anche a chi non la pensa come la maggioranza. Dopo di che serve ovviamente fare sintesi e giungere a un risultato: il Sì ha vinto, ma non ha preso il 90%, per intenderci. Oggi (martedì, ndr) in consiglio regionale, c’è pure chi si è confrontato con noi e ha riconosciuto la bellezza del dibattito interno al Movimento: era un politico che fa parte di una forza di opposizione e dunque non è un 5 Stelle. Oltre il risultato, che ha mille sfaccettature e mille risvolti, dobbiamo tenere conto che la piattaforma Rousseau è il migliore del metodi possibili in questo momento e con questa politica e dunque va sostenuto”.
MARCO DEGLI ANGELI (consigliere regionale Movimento 5 Stelle): “Ho votato No, perché sono convinto che Salvini dovesse farsi processare. Nonostante questo, si accetta in democrazia la voce di chi ha ottenuto la maggioranza, dunque non credo, come si legge in giro, che il Movimento 5 Stelle esca sconfitto da questa consultazione. Marco Travaglio su “Il Fatto Quotidiano” ha scritto che il Movimento 5 Stelle esce casomai cambiato da questo voto: io sinceramente non me la sento di dare un giudizio così tranchant, pur non esprimendomi neppure in senso opposto. Vanno analizzate tante sfumature, che sono poi le diverse anime del Movimento 5 Stelle: c’è chi ha votato davvero soltanto per salvare Salvini; chi invece ha pensato che l’azione del vicepremier fosse dovuta per difendere i confini italiani, senza altri secondi fini; chi ha valutato l’azione della magistratura come una condotta a fini politici. E poi c’è chi ha votato No, come me, perché il processo poteva essere la soluzione migliore. Se il Movimento 5 Stelle sia cambiato non so dirlo, servirebbe un’analisi che va oltre un Sì o un No, e comunque servirà tempo per capirlo. Ma in sé la votazione di lunedì è stata un grande esempio di democrazia e in democrazia le correnti di pensiero si ascoltano e non si annullano”.
STEFANO CAPALDO (portavoce 5 Stelle Viadana, pensiero espresso tramite la propria pagina Facebook): “1) Ci vuole maturità, lucidità e onestà intellettuale nelle analisi e nelle reazioni. Riflettiamo e pensiamo a ciò che è accaduto ieri.
2) Ieri innanzitutto c’è stato in tutti i modi uno splendido esercizio di democrazia diretta. Nel M5S la maggioranza degli iscritti sceglie la linea e chi fa parte di una comunità rispetta le regole che si è data (e ratificate sempre con Rousseau), non si denigra chi la pensa diversamente e si rispetta la linea maggioritaria. Come in tutte le associazioni o le aggregazioni sociali.
3) Solo il M5S dà la possibilità agli iscritti di incidere sulla linea politica del proprio movimento. Iscrivendosi gratis e certificandosi con carta d’identità. Non click a caso come dice qualcuno invidioso, ma persone fisiche che usano uno strumento innovativo come Rousseau, anche se pieno di criticità e sempre migliorabile, per esercitare una scelta. Sono pochi 50.000 persone votanti? Sono semplicemente fra coloro che si sono iscritti (100.000) e hanno scelto di incidere nella politica del M5S. Iscrivetevi anche voi se volete contare nelle scelte del M5S. E’ libero, gratis e gratificante. Non delegate soltanto durante le elezioni. Partecipate!
4) Nella votazione di ieri il M5S non ha messo in discussione l’immunità, l’insindacabilità o la protezione di politici che rispondono di azioni individuali. Lì non c’è bisogno di una votazione. E’ ovvio che il M5S è contro ad ogni privilegio per i politici. Lo è sempre stato e sempre lo sarà. Il M5S mandò a processo anche i nostri portavoce Paola Taverna e Mario Giarrusso ed entrambi votarono per farsi processare (ovviamente finì con un nulla di fatto). Ieri si è votato per l’autorizzazione a procedere per un Ministro che ha fatto un’azione governativa che è nelle sue prerogative ai fini degli interessi nazionali in accordo con Di Maio, Conte e Toninelli.
5) Nel merito io ho votato per l’autorizzazione a procedere, dunque NO, pur pensando che il governo abbia agito per il bene del Paese. Perchè per me in tutti casi è sempre necessario farsi giudicare. Sono in minoranza, non importa, continuo a pensarlo.
6) Capisco l’amarezza di molti attivisti, che vivono con passione la politica, che danno l’anima e il cuore per il M5S e per il proprio territorio, vi capisco, anch’io ieri ho avuto un senso di smarrimento, ma dobbiamo contestualizzare il voto. Ragazze e ragazzi, la maggioranza degli iscritti non ha “salvato” un politico per mafia, mazzette, corruzione. Quello lo hanno fatto altri in passato. La maggioranza degli attivisti ha ritenuto prioritario far emergere il fatto che il Governo avesse agito per il bene del Paese, evitando un processo che sarebbe finito in una bolla di sapone in poche settimane. Perché non c’è alcun reato. E’ giusto? No per me è giusto farsi processare comunque. Ma rispetto la maggioranza e rivendico il diritto di quel 40% di pensarla diversamente. Ma questo non deve abbatterci perché abbiamo altre migliaia di cose che ci uniscono.
7) Piuttosto il M5S faccia emergere l’incoerenza di Salvini che ha fatto il bullo urlando ai quattro venti che si sarebbe fatto processare e poi ha ritrattato come un quaquaraquà. Io vi ricordo che i nostri Di Maio e Toninelli si sono autodenunciati, si sono presi le loro responsabilità e sono indagati anch’essi per questa azione governativa. Capite la differenza di atteggiamento?
8 ) Cosa dobbiamo fare adesso? E’ inutile flagellarci. Volete lasciare la palla alla Lega? A Berlusconi? A Renzi? No, dobbiamo ripartire anche dalle diversità di pensiero interne, e lavorare per tutto il resto che ci unisce: migliorare la qualità della vita degli italiani! Vogliamo lasciare la palla a chi in questi anni ci ha lasciato un Paese in macerie? No, io lotto fino alla fine. E chiedo a tutti voi di farlo, perchè come diceva Gianroberto Casaleggio: “Non si può sconfiggere chi non si arrende mai”. Io voglio che i miei figli possano ereditare un Paese migliore e lavorerò sempre per questo. Tutti noi abbiamo il dovere di aiutare il M5S ad essere sempre più organizzato, inclusivo, democratico, partecipativo”.
Giovanni Gardani