Torre, finalmente una nuova vita per il Ristorante Italia: aggiudicato dopo sei aste per 134mila euro
All’inizio il suo valore era di 546mila euro: lo sconto per chi lo acquistato è stato dunque del 75 per cento complessivo rispetto al prezzo originario, tenendo conto dei vari ribassi che si sono succeduti.
TORRE DE’ PICENARDI – Fin che c’è vita, c’è speranza. Solo un detto? Beh, provate a chiederlo a chi, a Torre dè Picenardi, in queste ore esulta per una vicenda che appariva infinita e invece finalmente ha avuto uno sbocco positivo. E’ stato venduto all’asta il Ristorante Italia, che si trova in pieno centro e che per anni, prima della chiusura, era stato un punto di ritrovo importante non solo per il comune casalasco di Torre, ma per l’intera zona del Casalasco. Posto raffinato ed elegante, oltre che apprezzabile sin dal colpo d’occhio esterno.
Nell’asta dell’8 febbraio, finalmente, per la cifra di 134mila euro complessivi – un prezzo stracciato rispetto a quello di partenza – il complesso è stato assegnato. Per quella cifra sono stati acquistati l’albergo su due piani con sala ristorante, camere, cantina e area antistante ad uso giardino e orto. Insomma, un vero affare. Del resto si trattava di una vendita all’asta iniziata ormai da un anno e mezzo: l’ultima volta che andò deserta era il 14 novembre 2018 e la base era di 178mila euro. Stavolta, abbassando ancora un po’ il tiro, finalmente la compravendita è andata a buon fine. Dopo ben sei tentativi. Si pensi che all’asta il Ristorante Italia di via Garibaldi a Torre dè Picenardi era finito nel settembre 2017, dunque è servito, appunto, un anno e mezzo per riuscire a venderlo. All’inizio il suo valore era di 546mila euro: lo sconto per chi lo acquistato è stato dunque del 75 per cento complessivo rispetto al prezzo originario, tenendo conto dei vari ribassi che si sono succeduti.
La curiosità ora sta tutta nel rilancio dell’attività e nella tempistica: il sindaco Mario Bazzani si augura che il Ristorante Italia torni ad essere un punto di riferimento per il territorio e in tal senso alcune voci di piazza parlano di due ragazzi giovani che già avrebbero promesso ai vicini di casa, per così dire, di voler riaprire il ristorante mantenendo dunque la sua destinazione d’uso originaria. Stando agli strumenti urbanistici del comune torrigiano, si tratta di un’attività che rimarrà commerciale: difficile dunque pensare a qualcosa di diverso, restando in questo settore, rispetto a un ristorante. Occorrerà comunque attendere poco tempo: dopo che finalmente l’asta è stata aggiudicata, il più è davvero fatto.
Giovanni Gardani