Punto Nascite, incontro col Comitato di Cavalese: una speranza in più per l'Oglio Po?
E' vero che le condizioni orografiche di quel territorio sono differenti, ma le distanze da Casalmaggiore a Cremona o ad altri Punti Nascita sono comunque notevoli. Di fatto, partendo da quell’esempio, è giusto avere un po’ di speranza.
SABBIONETA – Non si arrende il comprensorio Oglio Po: e porta avanti più percorsi paralleli che possano consentire di salvare il Punto Nascite di Vicomoscano. Se da un lato è stata raccolta l’apertura del Ministro della Salute Giulia Grillo in merito alla possibilità di rivedere la geografia e i numeri dei Punti Nascita a livello nazionale, cercando di trovare differenti discriminanti nella scelta tra chiusura o mantenimento del servizio, dall’altro ecco che il Movimento 5 Stelle interrogherà in consiglio regionale l’assessore competente Giulio Gallera. Perché, in fondo, è proprio una questione di competenze? Decide lo Stato, o decide la Regione? E soprattutto, ora che lo Stato sembra voler aprire un tavolo di discussione, la Regione come si porrà?
Su questi quesiti si gioca il futuro del Punto Nascite, chiuso da fine ottobre e in merito al quale alcuni sindaci del comprensorio Oglio Po – Aldo Vincenzi per Sabbioneta, Giuseppe Torchio per Bozzolo, Giuseppe Baruffaldi per Pomponesco e Stefano Belli Franzini per Gussola – si sono ritrovati giovedì sera presso l’ufficio del sindaco di Sabbioneta incontrando il Comitato “Parto per Fiemme” che a Cavalese, in Trentino, mesi fa ha ottenuto lo scopo che ora viene ricercato anche nel comprensorio Oglio Po: salvare il Punto Nascite. Con i primi cittadini erano presenti pure esponenti del Movimento 5 Stelle di Viadana, il consigliere regionale, sempre a 5 Stelle, Andrea Fiasconaro e ovviamente il Comitato per la salvaguardia dell’ospedale Oglio Po e il gruppo Io sto col Punto Nascite.
Non entriamo nel dettaglio tecnico della discussione, anche perché quanto emerso può costituire un’arma in più in favore del territorio che potrebbe poi essere utilizzata in una sorta di trattativa con Regione e Stato, ed è bene non svelare le carte in tavola. “Quel che è certo – hanno commentato i presenti all’incontro – è che in Trentino si è arrivati alla riapertura del Punto Nascite ed è stata la Regione a dare l’ok: è vero che le condizioni orografiche di quel territorio sono differenti, ma le distanze da Casalmaggiore a Cremona o ad altri Punti Nascita sono comunque notevoli. Di fatto, partendo da quell’esempio, è giusto avere un po’ di speranza. Quanto accaduto a Cavalese con servizio riaperto ci spinge a non demordere”.
G.G.