Cronaca

"Obbedienza civile? La morte per compassione stia lontana dall'Oglio Po"

Crediamo che l’ospedale Oglio Po di tante cose abbia bisogno fuorchè di una pubblicità che lo indichi come luogo di incontro con una “morte per compassione”. Con amarezza constatiamo che, eliminato Dio dall’orizzonte, l’uomo resta solo di fronte alle sfide della vita.

Casalmaggiore 28/01/2019

Egregio direttore,

abbiamo letto con viva preoccupazione la dichiarazione di “obbedienza civile” del dr. Mario Riccio, Responsabile di Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale presso l’Ospedale Oglio Po. Abbiamo trovato non casuale e sinistro il fatto che essa sia stata rilasciata nell’immediata ricorrenza del giorno della memoria. Come non associare questa dichiarazione con il tristemente famoso programma T4?

L’Aktion T4 è il nome convenzionale con cui si designa il programma nazista di eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva in Germania la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap. Vite ritenute indegne di essere vissute, comunque. Si stima che l’attuazione del programma T4 abbia portato all’uccisione di un totale di 200.000 persone.

T4 è l’abbreviazione di “Tiergartenstrasse 4”, via e numero civico di Berlino al cui indirizzo era situato il quartier generale dalla Gemeinnützige Stiftung für Heil- und Anstaltspflege, l’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale. La denominazione Aktion T4 non è nei documenti del tempo, ma i nazisti usavano il nome in codice EU-AKtion o E-Aktion (E ed EU significavano eutanasia). Programma di eutanasia fu il nome utilizzato nel processo di Norimberga, sia dai giudici sia dai procuratori. Si è utilizzato anche il termine morte per compassione.

Nel momento in cui una persona versa in condizione di maggiore fragilità e ha bisogni primari di assistenza, di accudimento e di vicinanza umana ecco che un medico, anziché farsi prossimo in fedeltà al giuramento di Ippocrate, si offre di diventarne il carnefice. In fedeltà ad una cultura radicale che da sempre sovverte le parole cambiandone il significato anche in questo caso “Obbedienza civile” significa: “Faccio come mi pare”, in spregio alle leggi e nella consapevolezza di una probabile impunità garantita da una parte di magistratura ideologizzata ed amica.

Crediamo che l’ospedale Oglio Po di tante cose abbia bisogno fuorchè di una pubblicità che lo indichi come luogo di incontro con una “morte per compassione”. Con amarezza constatiamo che, eliminato Dio dall’orizzonte, l’uomo resta solo di fronte alle sfide della vita. Prendersi cura del malato nelle fasi iniziali dell’esistenza sino al suo termine naturale è e deve rimanere ciò che ci qualifica come esseri umani.

Cordialmente

Gianfranco Salvatore

Marco Poli

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