Provincia di Mantova, resoconto 2018 dei Carabinieri: tutti i dati sugli interventi effettuati
il Comandante Provinciale, Colonnello Fabio FEDERICI, intende formulare un particolare ringraziamento a tutti gli uomini e le donne del Comando Provinciale di Mantova per il lavoro, spesso oscuro, che 365 giorni su 365 svolgono
MANTOVA – Come consuetudine consolidata, il Comando Provinciale Carabinieri di Mantova, retto dal Colonnello Fabio FEDERICI, all’inizio di ogni anno traccia il bilancio dell’annualità appena trascorsa, rendendo, quindi, noti i dati numerico-statistici di un anno d’attività integrati da un relativo approfondimento analitico circa quanto fatto in concreto dall’Arma mantovana per contrastare i fenomeni criminosi nel capoluogo ed in provincia.
La situazione operativa del 2018
I carabinieri sul territorio sono una macchina molecolare, fortemente orientata alla tutela della sicurezza dei cittadini. La nostra cifra distintiva, ora come 205 anni fa, è la capacità di interpretare il territorio. Le nostre Stazioni Carabinieri operano una costante azione di rassicurazione nei confronti delle comunità che ad esse sono affidate. Una fiducia dimostrata anche dal fatto che circa oltre l’84% delle denunce è presentato presso i Comandi dell’Arma della città e provincia.
Per favorire ciò abbiamo destinato – in modo strategico/operativo – nel corso dell’anno le principali energie, in termini di uomini e mezzi, con lo scopo di incentivare la formula della polizia di prossimità, affinché le comunità mantovane possano avere una “maggiore percezione della sicurezza”.
In tale contesto, stiamo favorendo numerose iniziative sviluppate di concerto con le altre Istituzioni, proprio con lo scopo di ascoltare ed intervenire sollecitamente, quali, ad esempio, il carabiniere di quartiere, le conferenze nelle scuole, le campagne antitruffa a danno agli anziani (in merito alle quali, grazie alla collaborazione dei quotidiani, abbiamo distribuito un dépliant gratuito con un decalogo di semplici consigli, che possono aiutare il cittadino a non rimanere vittima di una truffa) nonché l’oramai consolidato “servizio ascolto/ascoltiamo-ci”, in cui il Maresciallo della Stazione esce dalle Caserme per incontrare personalmente ed ascoltare la voce della popolazione nelle diverse location, con lo scopo di sensibilizzare le persone di ogni fascia d’età attraverso la diffusione di consigli pratici ed evitare i cosiddetti reati predatori, creando una vera e propria coscienza preventiva, con particolare riferimento alle truffe nei confronti degli anziani. Con questo innovativo strumento abbiamo incontrato, in poco più di un anno e mezzo, circa 10.500 cittadini mantovani. In considerazione dei lusinghieri risultati operativi e della significativa valenza sociale il progetto è stato addirittura esteso dal Generale di Corpo d’Armata Gaetano MARUCCIA, Comandante del Comando Interregionale Carabinieri “Pastrengo, a tutti i reparti dei carabinieri delle regioni Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.
I diuturni sforzi dell’Arma si proiettano sull’intero territorio mantovano a mezzo delle 4 Compagnie e delle 41 Stazioni, con il raccordo dei reparti investigativi e radiomobili, mossi sul campo in primis dalla Centrale Operativa di Mantova, diretta dal Maresciallo Maggiore Oscar BOTTARDI, la quale, unitamente alle omologhe strutture di singola Compagnia, nel 2018, ha gestito oltre 16.000 richieste di svariato genere, dato questo che dimostra nuovamente quanto sia elevata la fiducia dei cittadini nei Carabinieri mantovani.
L’attività di prevenzione e di contrasto svolta nel 2018 in provincia di Mantova
Passando ad analizzare nel dettaglio il quadro di situazione della criminalità insistente in questa provincia, bisogna in primis rilevare come il problema primario risultino essere i reati connessi alla criminalità diffusa, cosicché il crimine viene ancora qui percepito quale costante, anche se non è proprio così. Infatti, quest’anno gli indicatori di tutti i reati ci comunicano il messaggio di un calo generale della delittuosità pari a 6,17% dei reati commessi sul territorio provinciale, con particolare riferimento ai furti (-5,8%), alle rapine (-12,6%), alle violenze sessuali (- 21%). Calo, tra l’altro, sostenuto da un contrasto al crimine concretizzatosi in circa 270 persone arrestate e in 3.300 denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.
Comunque, seppur in diminuzione, sono ancora troppe le denunce presentate per i furti, tra i quali quelli in abitazione, e, pertanto, per fronteggiare nel 2019 questa odiosa fenomenologia è stata costituita una specifica “Task Force”, che provvederà ad esaminare la filiera dei casi criminali nonché la serialità degli stessi, catalogando episodi simili per far sì di poter ulteriormente abbattere il numero dei reati consumati. In particolare, la Task Force recentemente varata, anche su indicazione del Generale di Brigata Antonio DE VITA, Comandante della Legione Carabinieri “Lombardia”, svolgerà una quotidiana analisi georeferenziata dei reati, che porta a studiare luogo ed orario della commissione di un fatto per orientare al meglio l’azione preventiva sul territorio a mezzo di specifici servizi ordinari e straordinari, operando, conseguentemente, a macchia di leopardo nelle aree di maggiore criticità, con attività periodiche ad hoc nei mercati settimanali, nei quartieri e vie nonché nei confronti delle persone sottoposte alle misure limitative della libertà personale.
Possiamo ritenere che la diminuzione generale del 6,17% dell’andamento della delittuosità sia anche dovuta all’azione preventiva sul campo dai carabinieri svolta senza soluzione di continuità nel 2018, che ha visto nel complesso effettuati oltre 30.000 servizi preventivi, nel corso dei quali sono state identificate circa 130.000 persone e controllati 95.000 mezzi.
In particolare, è da evidenziare che questa azione, espressa in numerosi servizi “ad alto impatto” e coniugata ad una attenta attività investigativa, ha portato non solo ad una diminuzione della criminalità predatoria ma anche a scoprire gli autori di 370 furti e 32 rapine. Al riguardo, analizzando i dati delle persone individuate quali autrici dei reati predatori si può affermare che questo fenomeno è frutto del c.d. pendolarismo, caratterizzato da batterie di pregiudicati italiani e stranieri esterni alla provincia che, appoggiandosi talune volte a basi logistiche in loco, compiono i reati predatori, tipologia delittuosa percepita come maggiormente odiosa dalla collettività.
Chiaramente, questa peraltro storica e diffusa fenomenologia criminale è fortemente contrastata nel territorio provinciale da una congiunta e sinergica azione delle Forze di Polizia, sotto il fondamentale coordinamento della Prefettura mantovana nonché, grazie alla preziosa intesa con il Questore di Mantova, dott. Paolo SARTORI, orientata verso un’attività di squadra finalizzata ad infrenare altre tipologie di manifestazioni delittuose a maggiore diffusione, quali lo sfruttamento della prostituzione, lo spaccio di droghe, l’abuso di alcol nonché la lotta al lavoro nero e al caporalato, quest’ultima svolta in stretta collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Mantova, comandato dal Maresciallo Maggiore Vitantonio SALAMINA.
Tuttavia, non ci limitiamo all’azione meramente preventiva, ma si cerca, altresì, di aggredire i patrimoni di alcuni personaggi malavitosi, che si presume essere proventi di attività illecita, così come elevato è stato lo sforzo in materia di misure di prevenzione personali che, nel 2018, ha portato all’applicazione di 32 Avvisi Orali e di 3 Sorveglianze Speciali.
Un breve cenno deve a parte farsi sul fenomeno della prostituzione, condizione socio-culturale principalmente riscontrabile lungo le strade della prima periferia della città di Mantova. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che il fenomeno è prettamente di matrice straniera, con preponderante riferimento a nazionalità dell’est e africane. Al riguardo, comunque, decine sono stati i servizi condotti dalla Compagnia Carabinieri di Mantova, al momento comandata dal Luogotenente Carica Speciale Orazio DI STEFANO, per infrenare detto fenomeno. Le donne sono state tutte censite e vengono sottoposte a periodici controlli di polizia, in ragione della natura spesso episodica legata al pendolarismo di tale problematica sociale.
L’attività di contrasto alle tossicodipendenze
In merito, al problema dello spaccio di sostanze stupefacenti, abbiamo constatato quanto siano importanti nel settore le mirate attività di polizia giudiziaria che nel 2018 hanno portato al deferimento complessivo di 84 soggetti, di cui 21 in stato di arresto, ed al sequestro di 14 kg di sostanza stupefacente tra cocaina, eroina, hashish e droghe sintetiche, e all’individuazione di due importanti serre destinate alla casalinga coltivazione delle piante da cui trarre la droga. Ricordiamo fra le più importanti operazioni in materia quella condotta dai carabinieri della Compagnia di Gonzaga, comandata dal Tenente Colonello Francesco GARZYA, in cui sono state rinvenute e sequestrate 116 piantine di marijuana coltivate in casa da due incensurati.
Contestualmente, l’aumentato numero dei controlli in fase preventiva, anche con l’ausilio di unità cinofile presso le scuole e i locali notturni, ha portato anche ad un aumento dei soggetti assuntori di sostanze stupefacenti segnalati al Prefetto, il 15% in più rispetto allo scorso anno.
Uno sforzo particolare ed intenso del Comando Provinciale è stato posto in essere per infrenare l’uso sia di sostanze alcoliche che di sostanze stupefacenti tra i giovani, finalizzato a sensibilizzare le giovani generazioni sia con specifici servizi sulla strada (svolti anche con l’ausilio dell’etilometro), che hanno portato alla denuncia a piede libero per guida in stato ebbrezza, e relativo ritiro di patente, di 130 persone, sia tramite gli incontri per la diffusione della legalità presso gli Istituti scolastici della provincia, oltre che con i controlli nelle fasce orarie di ingresso ed uscita degli studenti. L’impegno in questa direzione, che continuerà ed anzi sarà incrementato con ulteriori iniziative per il 2019, può essere per l’anno scolastico 2017/2018 riassunto nelle 52 conferenze inerenti alla “Cultura della Legalità” che sono state tenute da Ufficiali e Sottufficiali dell’Arma presso i diversi plessi scolastici della provincia, a cui hanno partecipato 2.675 studenti.
La criminalità organizzata e i reati commessi da soggetti più o meno fra loro associati
In merito allo sfruttamento degli immigrati clandestini in questa provincia, nel “Distretto della calza”, ma non solo, è presente un fenomeno tipicizzato quale quello dei laboratori legali e/o illegali che sfruttano manovalanza clandestina di etnia cinese nonché favoriscono il fenomeno del caporalato. In tale quadro, lo sforzo di contrasto è in atto da tempo a mezzo di una specifica task force provinciale, coordinata dal Maggiore Simone TONI, Comandante della Compagnia Carabinieri di Castiglione delle Stiviere, ed a cui partecipano anche gli uffici provinciali dell’INAL, dell’ASL e della Direzione del Lavoro, che, nel 2018, nel controllare 59 aziende ha portato all’arresto di 26 persone e al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 43 persone, con conseguente irrogazione di sanzioni amministrative e penali pari a circa “un Milione di Euro”. Tale modello operativo, che sta fortemente riducendo il fenomeno, è stato analogamente adottato, nell’estate scorsa, anche per il contrasto al lavoro nero (cd. “caporalato”) nei campi agricoli (raccolta dei meloni e simili contesti) con i seguenti risultati: 15 aziende controllate; 13 persone tratte in arresto; 8 deferiti in stato di libertà; 206.000 mila euro per sanzioni amministrative irrogate.
Un particolare e specifico approfondimento merita la questione della criminalità organizzata nella nostra provincia. Nell’analizzare il fenomeno è necessario premettere che d’intesa con la Direzione Antimafia di Brescia si è sviluppata una costante ed elevata azione informativa e d’analisi nella considerazione che Mantova può risultare tuttora terra d’interesse per sodalizi criminali organizzati. Pertanto, si è valutato opportuno concentrare ogni ulteriore futura azione in materia al fine di garantire una sempre più qualificata tutela dei diritti della collettività, anche in considerazione che questo territorio provinciale, come è noto, di recente è stato interessato da un’importante azione investigativa, denominata in codice “Pesci”, svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova sotto la guida dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, che ha già condotto alla condanna di quindici persone in primo grado ed ora al processo di secondo grado anche nei confronti di imputati di grande spessore criminale. In sintesi, nel processo si vedono giudicate alcune persone che avrebbero creato un’associazione autoctona di stampo ‘ndranghetistico con epicentro nella “Grande Mantova”, volta a controllare il settore dell’edilizia privata, strettamente collegata alla nota famiglia cutrese capeggiata dal boss Nicolino GRANDE ARACRI, che i Carabinieri mantovani nell’aprile scorso hanno, tra l’altro tratto in arresto in ragione di un mandato di cattura emesso dal Tribunale di Mantova. Certamente, bisognerà attendere gli esiti dei processi prima di giungere a conclusioni definitive in merito, ma, in ogni caso, il lavoro dei carabinieri sul campo dovrà proseguire in maniera accorta anche attraverso l’impegno sinergico e fondamentale delle Istituzioni e della società civile, poiché solo in questo modo è possibile creare degli anticorpi di sistema per contrastare i silenti radicamenti mafiosi. Indubbiamente il negazionismo del fenomeno è il peggior nemico con cui convivere, non aiutando a contrastare la mafia, e, pertanto, rompere il silenzio e collaborare con le Istituzioni è uno dei migliori sistemi per frenare l’avanzata dei fenomeni mafiosi. Per addivenire a ciò, questo Comando Provinciale ha, altresì, avanzato nel 2018 alla locale Prefettura 15 misure di richieste interdittive antimafia nei confronti di altrettanti imprenditori, frutto di un puntuale lavoro svolto dal Nucleo Informativo, diretto dal Luogotenente Rocco Di Stefano, all’emergere di connessioni tra imprenditoria e criminalità organizzata.
Il fenomeno degli omicidi
Riguardo il fenomeno degli omicidi, che ha visto il 2018 essere particolarmente colpito, con ben 4 casi perpetrati, tutti scoperti dal Reparto Operativo di Mantova, comandato dal Tenente Colonnello Carmelo GRACI, intervenuto a supporto delle diverse Compagnie territoriali, si può purtroppo solo prendere atto che tali efferati delitti si sono consumati per la grande maggioranza tra le parteti domestiche, come l’ultimo caso scoperto e risolto dalla Compagnia Carabinieri di Viadana, comandata dal Capitano Gabriele SCHIAFFINI, concernente la triste vicenda di Sabbioneta del novembre scorso, conclusasi con la morte del piccolo Marco, e, per ora, con la riduzione in carcere del padre Gianfranco ZANI.
Queste efferate e sanguinose azioni consumate non sono espressione reale del vero senso civico che caratterizza in maniera distintiva questa terra mantovana, ma influiscono negativamente sul livello di sicurezza percepita.
I reati ambientali e la tutela dell’ambiente
Ormai i Carabinieri forestali, in provincia di Mantova comandati dal Colonnello Alberto Ricci, rappresentano una realtà operativa pienamente efficiente dell’Arma a garanzia della tutela dell’ambiente, e costituiscono una branca operativa di punta ad altissima competenza e professionalità in grado di assicurare, mediante l’accertamento delle violazioni di reato e/o amministrative delle norme di legge sia speciali sia del codice penale in materia di tutela ambientale e di contrasto alle “ecomafie”, ogni anno pregevoli risultati, in questa provincia ammontanti a 775 controlli effettuati che hanno determinato la contestazione di 40 illeciti amministrativi e la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 17 persone.
Le principali indagini condotte nel 2018
Tutti i successi investigativi sono il frutto dell’importante intesa investigativa instauratasi con la Procura della Repubblica di Mantova, guidata dalla dottoressa Manuela FASOLATO, che grazie alla sua illuminata direzione ha permesso di conseguire risultati di eccellente livello.
Tra le attività di maggior rilevanza condotte emergono le indagini relative ai fatti di sangue che più hanno scosso la provincia, come la complessa indagine relativa all’omicidio Tallarico, avvenuto nel gennaio scorso sul ponte di San Giorgio e che ha visto a Pasqua l’arresto e la successiva confessione, nel corso della prima udienza davanti al Giudice, dell’autore Brunetto Muratori, nonché il cold case scoperto concernente l’omicidio di Suzzara del gioielliere Mora, commesso, nel dicembre del 1996, da un gruppo di giostrai veneti, inchieste ambedue condotte e risolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo, comandato dal Sottotenente Claudio ZANON.
Nel decorso anno, particolarmente determinata è stata l’azione volta a perseguire i reati che hanno visto le donne quali vittime di condotte persecutorie, violenze e soprusi in ambito domestico, sui luoghi di lavoro e in altri ambiti: alle parti offese è stato assicurato, di concerto con l’Autorità Giudiziaria e con il fondamentale contributo delle associazioni presenti sul territorio, protezione ed assistenza, assoggettando gli indagati a misure limitative della libertà personale.
La diuturna ed ininterrotta azione preventiva dell’Arma in provincia
Il sistema della sicurezza a Mantova e provincia è garantito dal piano coordinato di controllo del territorio, sviluppato insieme alle altre Forze di Polizia sotto il significativo coordinamento del signor Prefetto, dottoressa Carolina BELLANTONI, che consente di poter affermare, in linea di massima, che in questa provincia non esistono al momento zone franche. In tale quadro, fondamentale risulta anche la collaborazione fornita dalle Polizie Municipali e dai loro comandanti, che operano in perfetta sintonia con le Stazioni Carabinieri, presidi locali dell’Arma che trovano un fondamentale ed imprescindibile punto di riferimento nei Primi cittadini di tutta la provincia, creando, pertanto, un sistema virtuoso ad ogni livello.
Attraverso l’ottimizzazione dello strumento operativo con una serie di dotazioni tecnologiche, che consentono allo stesso di svilupparsi in modo agile e dinamico sul territorio, la giornata tipo dell’Arma provinciale inizia sempre molto presto con un briefing, anche a distanza, con tutti i responsabili delle varie aree gestionali e d’impiego dell’intero Comando Provinciale, durante il quale si fa un attento punto della situazione e di quanto è accaduto a Mantova e Provincia nelle ultime 24 ore, per orientare al meglio le forze e senza soluzione di continuità si protrae per tutta la giornata, attraverso reiterati interventi correttivi apportati ai servizi in atto in relazione alle contingenti necessità, fino a giungere al contatto conclusivo serale tra tutti i Comandanti responsabili di reparto e/o settore, finalizzato ad individuare eventuali rimedi operativi da adottare nell’immediatezza e volti a meglio qualificare ed indirizzare la prosecuzione dell’azione ininterrotta di tutela della collettività.
In conclusione, il Comandante Provinciale, Colonnello Fabio FEDERICI, intende formulare un particolare ringraziamento a tutti gli uomini e le donne del Comando Provinciale di Mantova per il lavoro, spesso oscuro, che 365 giorni su 365 svolgono, anche purtroppo spesso sottraendo molto tempo alle prioritarie esigenze di natura familiare, in favore della comunità nonché un augurio per tutti i cittadini affinché l’Arma con la propria opera possa migliorare sempre più la qualità del vivere di tutti.
A seguire, si allega un riepilogo statistico inerente alla delittuosità in provincia nonché all’attività svolta e alle principali indagini condotte da quest’Arma nel 2018.
SINTESI DELLE PRINCIPALI OPERAZIONI DI SERVIZIO
- Nel gennaio 2018, la Compagnia Carabinieri di Gonzaga, a seguito di un “rave party” non autorizzato, svoltosi dal 31 dicembre 2017 al 02 gennaio 2018, in località Bondeno di Gonzaga, a cui hanno partecipato oltre 3.000 persone, deferiva:
- 21 persone per invasione di terreni ed edifici, danneggiamento, inosservanza provvedimenti autorità, radunata sediziosa e organizzazione di eventi senza autorizzazione in concorso con il sequestro del materiale utilizzato;
- 374 persone per invasione di terreni ed edifici, danneggiamento, inosservanza provvedimenti autorità e radunata sediziosa – in concorso, di cui 12 minorenni.
- Nel gennaio 2018, il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Castiglione delle Stiviere, nel contesto di un servizio preordinato alla repressione ed alla prevenzione in materia di stupefacenti, traeva in arresto, nel quartiere denominato “5 continenti” di quel centro, un pericoloso pluripregiudicato extracomunitario resosi responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo “cocaina”.
- Il 17 gennaio 2018, a seguito della morte, avvenuta a Mantova, di Sandro Tallarico, noto commerciante, deceduto sul ponte di San Giorgio, poiché attinto da tre colpi di arma da fuoco, il dipendente Reparto Operativo – Nucleo Investigativo, con il supporto di personale del NORM della Compagnia Carabinieri di Mantova, eseguiva una meticolosa, stringente e laboriosa attività d’indagine, che portava, in breve tempo, all’individuazione ed al fermo dell’autore dell’efferato delitto, identificato in Brunetto Muratori, settantaduenne pregiudicato, residente in questo capoluogo, per il quale, il 04 aprile u.s., il GIP presso il Tribunale di Mantova, concordando con il compendio delle risultanze investigative di quest’arma, emetteva la relativa ordinanza di custodia cautelare in carcere.
- Nel febbraio 2018, l’attività d’indagine concernente l’omicidio volontario di Gabriele MORA, titolare dell’omonima oreficeria di Suzzara, avvenuto il 19 dicembre 1996, a seguito di tentata rapina consentiva la ricostruzione dei legami parentali e delle relazioni tra i sospettati, tutti giostrai “Sinti”, e, quindi, il loro effettivo coinvolgimento in ordine alla rapina ed al conseguente omicidio.
- Nell’aprile 2018, il Nucleo Investigativo, su delega della DDA di Brescia ed a parziale conclusione di una attività investigativa con focus sui profili di operatività, in provincia di Mantova, delle articolazioni ‘ndranghetistiche riferibili alla cosca GRANDE ARACRI di Cutro (KR), procedeva all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti del capo cosca GRANDE ARACRI Nicolino e del suo referente per la provincia di Mantova ROCCA Antonio, entrambi già detenuti per altra causa, in quanto ritenuti responsabili di associazione mafiosa finalizzata all’esecuzioni di estorsioni e violazione della legge sulle armi in Mantova e provincia.
- Il 1° maggio 2018, in Roverbella, il personale della locale Stazione Carabinieri, unitamente ad una pattuglia dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Mantova, traeva in arresto due italiani e due extracomunitari resisi responsabili di una violenta rissa, scaturita da un alterco tra le parti per futili motivi, sequestrando, nel contempo, anche una pistola “scacciacani” usata poco prima da uno questi a scopo intimidatorio.
- Nel maggio 2018, la Stazione Carabinieri di Ostiglia, a conclusione di un’articolata attività d’indagine, durata cinque mesi, traeva in arresto, per i reati di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso due residenti del luogo rinvenendo all’interno della loro abitazione:
- 116 piantine di marijuana in vaso di varia altezza;
- 4,574 kilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana già pronta per la commercializzazione;
- la somma contante di 5.000 euro, provento dell’illecita attività;
- numerosi bilancini di precisione e materiale utilizzato per la coltivazione delle piante.
- Nel settembre 2018, il Nucleo Investigativo e la Compagnia di Viadana traevano in arresto, nella flagranza di reato, una badante di cittadinanza polacca in quanto ritenuta responsabile dell’omicidio di una bibliotecaria e del ferimento di altre tre persone, tutte cittadine italiane, brandendo e vibrando colpi con due coltelli di grosse dimensioni nella piazza centrale di Canneto Sull’Oglio (MN).
- Nel mese di ottobre 2018, il Nucleo Investigativo, procedeva all’arresto, nella flagranza di reato in San Benedetto Po (MN), di un cittadino italiano in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio volontario del figliastro nei confronti del quale, all’apice dell’ennesima lite intra-familiare, esplodeva un colpo di pistola legalmente detenuta.
- Nel mese di ottobre 2018, il Nucleo Investigativo, su delega dell’A.G. locale, riscontrava le dichiarazioni rese da un testimone (detenuto per altra causa) addivenendo al deferimento di sei nomadi di etnia sinti in quanto ritenuti responsabili dei reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti, spendita di banconote false, truffa, rapina, violazione della legge in materia di armi e furto in abitazione perpetrati in Mantova e provincia tra la fine del 2017 ed il primo trimestre del 2018.
- Nel novembre 2018, l’attività d’indagine condotta dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Castiglione delle Stiviere consentiva di addivenire all’arresto di un pluripregiudicato, di origine campana, resosi responsabile del reato di detenzione di materiale esplodente illegale, contenente, complessivamente, 52 kg di polvere pirotecnica.
- Nel novembre 2018, il Nucleo Investigativo, in collaborazione con la Compagnia di Viadana, procedeva al fermo di polizia giudiziaria di un cittadino italiano in quanto ritenuto responsabile, a seguito della violazione della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi alla moglie ed ai tre figli minori a non meno di 100 metri, dell’incendio dell’abitazione coniugale e del conseguente omicidio per asfissia da fumi del figlio 11enne che si trovava nella sua camera da letto.
- Nel corso del 2018, la dedicata azione di contrasto finalizzata a debellare le situazioni di illegalità nel c.d. “Distretto della calza”, in particolare quella dello “sfruttamento della manodopera clandestina”, attuata a decorrere dal mese di luglio 2016 dalla “Task Force” costituita in sede di C.O.S.P. dalla Prefettura di Mantova, coordinata dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Castiglione delle Stiviere e composta dai Reparti dipendenti di questo Comando Provinciale nonché dal Nucleo CC Ispettorato del Lavoro di Mantova, Polizie Locali, personale INAIL INPS e ATS, ha consentito di conseguire i seguenti risultati complessivi:
- laboratori tessili sottoposti a controllo: nr. 59;
- laboratori destinatari di provvedimento di sospensione attività: nr. 34;
- totale lavoratori identificati: nr. 484;
- lavoratori irregolari sul territorio nazionale espulsi: nr. 151;
- lavoratori privi di contratto di lavoro identificati: nr. 136;
- totale sanzioni amministrative contestate: euro 410.300,00;
- totale sanzioni penali contestate: euro 331.000,00;
- persone deferite in stato di libertà: nr. 43;
- persone deferite in stato di arresto: nr. 26.
redazione@oglioponews.it