Sant'Antonio Abate anche a tavola: Slow Food, Biologico e Ial uniscono le forze a Viadana
Tra i primi assaggiatori, come sempre, gli stessi insegnanti dei ragazzi. Visibilmente soddisfatti, così che Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, ha "benedetto" anche gli appetiti. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
VIADANA – Sant’Antonio Abate, nella sua parentesi meno sacra e più gastronomica (rispetto ad esempio a quella vissuta al Santuario della Fontana giovedì pomeriggio), seguendo comunque una tradizione consolidata da queste parti, è stato celebrato in serata pure a Viadana. Qui gli studenti dello IAL, la scuola di ristorazione con sede nel comune viadanese, guidati dal loro insegnante Felice Bacchi, hanno preparato una cena a base di prodotti tipici della zona casalasco-viadanese, in collaborazione con Slow Food Oglio Po e con il Distretto Biologico del comprensorio. Dalla spalla al salame, alla pancetta, al tortino di zucca, agli anolini in brodo di faraona, alle cosce di faraona al forno e qui ci fermiamo altrimenti sale l’acquolina anche a noi.
Una quarantina in totale i presenti. Mimma Vignoli del Distretto Bio e Nora Pini, fiduciaria di Slow Food Oglio Po, hanno rimarcato l’importanza dei prodotti bio e soprattutto a chilometro zero o a filiera corta, mentre il professore Umberto Poggi ha illustrato il legame di Ial, che riscuote sempre un buon successo nel numero di iscrizioni con un centinaio di giovani divisi in sei classi, col territorio. Tra i primi assaggiatori, come sempre, gli stessi insegnanti dei ragazzi. Visibilmente soddisfatti, così che Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e delle coltivazioni e attorno al cui culto si organizzano da tradizione questi momenti conviviali a tavola, ha “benedetto” anche gli appetiti.
Giovanni Gardani