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Goju Ryu, da Solarolo ai titoli in tutto il mondo. Senza scordare sociale e giovani...

Il kickboxing per molti è solo calci e pugni, ma saremmo decisamente fuori strada - al di là della banale traduzione diretta dall’inglese - se la pensassimo così. E vi spieghiamo perché. GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI CREMONA 1

SOLAROLO RAINERIO – Donne, uomini, bambini: sì, alla palestra di Solarolo Rainerio il martedì e il giovedì sera ci sono davvero tutti. La Kickboxing Goju Ryu ha una storia giovane anche se professa una devozione antica, quella alle arti marziali che cerca di portare nel mondo, provando a fare grande a migliaia di chilometri di distanza questo piccolo comune del Casalasco.

Alex Lottici deve avere preso la massima di JFK, rivedendola e piegandola alle caratteristiche di questo sport. “Domandati cosa puoi fare tu per il tuo paese” è diventato “domandati cosa puoi fare tu per il tuo sport”. Sì, perché i cosiddetti sport minori sono a caccia di (giusta) visibilità sui giornali e questa, per la Goju Ryu, è giunta per forza con un primo, un secondo e un terzo posto a Bregenz: en plein tutto casalasco in Austria nella categoria Senior, impossibile chiedere di più, impossibile non finire sui media. “Da un po’ di tempo otteniamo risultati a livello italiano, europeo e iridato: abbiamo conquistato medaglie in Usa, in Canada, in Argentina e in vari paesi europei – spiega Alex Lottici – . Ma quello che ci dà ancora più soddisfazione è vedere i tanti bambini che arrivano in palestra e capiscono il senso più puro del nostro sport, che non è mai violento. Non abbiamo nulla contro calcio, pallavolo e basket, perché lo sport è bello tutto, ma noi proponiamo qualcosa di diverso, di nicchia e che nel Casalasco a questi livelli non c’è mai stato”.

Tutto parte nel 2003. “Iniziammo con la Asi Cremona, un ente di promozione sportiva paragonabile ad Uisp o Csi, del quale tuttora facciamo parte – precisa Lottici – . Poi nel 2009 ci siamo staccati dal vecchio maestro e ci siamo messi in proprio. Abbiamo aperto uno spazio nella palestra di Solarolo e i risultati sono arrivati, così come le iscrizioni spesso anche di ragazzini. Adesso abbiamo una buona filiera: gli “anziani” non si stancano di vincere, i giovanissimi provano a imitarli. E spesso ci riescono”.

Il kickboxing per molti è solo calci e pugni, ma saremmo decisamente fuori strada – al di là della banale traduzione diretta dall’inglese – se la pensassimo così. “La filosofia di questo sport è insegnare qualcosa che non è mai violenza. Il nostro insegnamento è uno stile di vita, che passa dal rispetto degli avversari, della disciplina. Non siamo violenti, anzi tolleranti e i nostri ragazzi sanno che prima di tutto questo sport servirà loro come arma di difesa: non saremo mai noi ad attaccare per primi nella vita. E la tolleranza è un valore che manca nella nostra società, che sta venendo meno. Ma siamo pronti a insegnarla anche tramite il kickboxing, perché questo è lo spirito più puro. Il resto, la guerra nello sport, a noi non interessa”.

I tre medagliati di Bregenz (26 nazioni europee presenti e i giudici non sono stati teneri con gli italiani) sono Giuseppe Todeschini, argento, direttore tecnico del club e cintura nera sesto Dan; Luca Alberini, responsabile della difesa personale e cintura nera settimo Dan; infine Silvio Martani, medaglia d’oro in Austria, cintura nera settimo Dan. Con loro e Lottici, ad accoglierci in palestra vi è pure Mattia Paolazzi, assessore del comune di Solarolo Rainerio: “Siamo orgogliosi che il nostro piccolo comune venga reso grande dai risultati di questi atleti: peraltro i tre che hanno vinto a Bregenz non sono più ragazzi, ma hanno uno spirito giovanissimo e lo dimostrano in gara. Alex Lottici poi è un instancabile promotore di tutti gli sport: qui si parla di arti marziali, ma lui ha davvero portato nel Casalasco e in tutta la provincia di Cremona discipline poco praticate, per non dire sconosciute”.

Intanto le arti marziali possono risultare qualcosa di diverso da una semplice gara o allenamento: contengono infatti un messaggio sociale. “Abbiamo iniziato da qualche mese i corsi di difesa personale a costo zero – rivela Lottici – : lo facciamo non a scopo di lucro, quindi non chiediamo nulla a livello economico. Li abbiamo organizzati alla Canottieri Eridanea di Casalmaggiore, ma anche alla scuola Einaudi di Cremona e siamo aperti a esperienze in tutta la provincia. Spieghiamo le arti marziali e facciamo opera di prevenzione, associando al discorso sportivo un insegnamento pratico dedicato a persone che possono averne bisogno nella vita, come le donne, che spesso vengono viste come il sesso debole e hanno necessità di sapersi difendere. Ecco, noi in questi corsi non insegniamo ad attaccare, ma appunto a respingere le cattive intenzioni di altri. Insegniamo, dunque, la difesa, come la nostra filosofia impone”.

Un messaggio che per l’Asi non si ferma al kickboxing, andando ben oltre grazie, ad esempio, ad altre discipline di nicchia come la ginnastica in musica (diversi i partecipanti in palestra) e, per gli sport all’aperto, il tiro con l’arco e l’equitazione, senza dimenticare la boxe alla palestra Marconi, su spinta del progetto (importato alla Fondazione Santa Chiara) del notaio Claudio Acquaroni. “C’è un mondo oltre gli sport più noti: noi siamo qui per cercare di farlo scoprire e amare a tutti” chiosa Lottici con quello che è, in fondo, il suo più profondo manifesto d’intenti.

Giovanni Gardani

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