Salute

Comitato a Difesa dell'Oglio Po: "Liste d'attesa intollerabili, piani da rispettare"

al di là di quello che il dottor Luigi Borghesi ha definito 'vulnus', la chiusura del Punto Nascite, la struttura offre servizi di prima qualità con professionisti estremamente validi

CASALMAGGIORE – La differenza tra Cremona e l’Oglio Po? Noi non abbiamo servizi alternativi per abbattere i tempi d’attesa – diventati oramai intollerabili – per quanto riguarda le prestazioni diagnostiche dell’ospedale. E chi – nel casalasco viadanese – si trova nell’esigenza di dover effettuare una visita è costretto a rivolgersi altrove. Quell’altrove nell’area Oglio Po è il privato. A pagamento.

I servizi dell’ospedale, di altissima qualità, vengono inficiati proprio da questa lunghissima attesa che non incoraggia certo i cittadini ad usufruire delle prestazioni. Non può una donna attendere mesi per una visita ginecologica, non può un paziente attendere l’appuntamento dell’unico endocrinologo ormai rimasto all’Oglio Po. Ma al di la dei problemi e del downgrading previsto dal POAS del 2017 e ratificato (al ribasso, a quanto sembrerebbe, soprattutto per quel che concerne il laboratorio analisi passato da UOSD, Unità Operativa Semplice dipartimentale, quindi con un suo budget ma senza primario ad UOS, Unità Operativa Semplice direttamente dipendente da Cremona), al di là di quello che il dottor Luigi Borghesi ha definito ‘vulnus’, la chiusura del Punto Nascite, la struttura offre servizi di prima qualità con professionisti estremamente validi.

Sino a quando? Ci si chiede. Perché poi, la differenza tra UOC (Unità Operativa Complessa, dotata di un autonomia e di un responsabile, quello che chiamiamo primario per semplificare ma che da 20 anni a questa parte sono dirigenti di struttura complessa) e UOSD sta proprio in questo. L’UOC ha un dirigente (chiamatelo come volete) che percepisce uno stipendio da dirigente. L’UOSD ha uno che svolge tutte le funzioni del dirigente di struttura complessa – un facente funzioni – che però non percepisce lo stesso stipendio. Il rischio (ed è già successo) è che poi – anzi prima a fronte di proposte più allettanti – il medico si stanchi e scelga altro.

Questo il bicchiere tristemente mezzo vuoto. Ma nella conferenza stampa tenutasi ieri al Caffé Centrale con il Comitato a difesa dell’Oglio Po (presenti Luigi Borghesi, Annamaria Piccinelli e Jessica Lazzarini) si è parlato, e soprattutto, della parte piena del contenitore. E giustamente poiché il lavoro da farsi deve essere su più fronti. Come in una squadra, a difesa e pure all’attacco. L’attacco dell’Oglio Po – lo ripetiamo – è di altissima qualità. Certo, bisogna rimanere vigili e soprattutto bisogna che lo rimangano i sindaci.

“Stiamo lavorando – ha esordito Annamaria Piccinelli –  per verificare che la delibera regionale 795 sia rispettata per quanto riguarda il rilancio del reparto ostetricia e ginecologia e sappiamo che ci sono tutta una serie di servizi per quanto riguarda sia le donne gravide che quelle che hanno problemi ginecologici in generale e stiamo verificando che questi servizi siano erogati negli orari e nella quantità stabilita dalla delibera e incontreremo il primario per promuoverne il rispetto assoluto. Sulla carta il lavoro stabilito dal documento è molto buono e prevede una presenza a tappeto sia quantitativa che qualitativa, ma naturalmente deve concretizzarsi nella realtà. Per quanto riguarda l’ambito riteniamo che sia importantissimo che si riesca ad arrivare ad una governance unica in quanto adesso si fa riferimento ai due direttori dell’ASST di Mantova e di Cremona e questo è un gravissimo handicap che non riesce a far decollare l’ambito stesso. L’ultimo punto: invitiamo l’assemblea dei sindaci ad essere sempre all’erta e a scattare in presenza di qualunque segnale sulle cose che non vanno”.

Lunga disamina poi del dottor Luigi Borghesi: “Come comitato – ha sostenuto il medico – chiederemo di incontrare il nuovo direttore generale e vogliamo salutarlo ufficialmente e vorremmo sottolineare che condividiamo pienamente come sostenuto dal nuovo direttore generale l’esigenza dell’abbattimento delle liste d’attesa che ha messo tra i suoi primi obiettivi”.

Le liste d’attesa, problema fondamentale: “Questa cosa è molto più importante per Oglio Po rispetto all’ospedale di Cremona perché a Cremona i cittadini hanno comunque un’alternativa alla mancata esecuzione rispetto alla prestazione che loro richiedono, perché ci sono tante fonti di servizio. I nostri pazienti di Oglio Po, soprattutto quelli più anziani e fragili sono costretti a rivolgersi altrove con dispendio di forze di energia e di soldi. Per noi non è assolutamente accettabile e quindi è fondamentale che si lavori a livello aziendale proprio per l’abbattimento delle liste d’attesa, perché sono intollerabili”.

L’Oglio Po è una struttura dalle altissime potenzialità: “Vogliamo ribadire – ha proseguito Borghesi – la validità dell’assistenza che viene offerta in Oglio Po. La chiusura del Punto Nascita è stato un grande vulnus, lo abbiamo detto in più occasioni, un grande depotenziamento rispetto a quel che può esprimere questo ospedale. Le scelte organizzative fatte nell’ultimo POAS di riduzione dei primariati è chiaro che per noi non sono positive, ma ci teniamo a dire che queste cose non hanno compromesso la validità e le potenzialità che le offerte in materia di salute che il presidio ospedaliero Oglio Po può dare. E questo deve essere chiaro ai cittadini, ai medici di base in particolare che devono impegnarsi a indirizzare i propri pazienti quando c’è la necessità verso i servizi che già l’ospedale offre. La chiusura del Punto Nascita, che ripeto è una grossa perdita, non significa chiusura dell’ostetricia. L’ostetricia è rimasta attiva, La delibera 795 lo prevede chiaramente. Vengono stabiliti tutti i servizi da dare alle nostre gravide perché tutta la gravidanza possa essere seguita in loco da persone competenti con tutte le qualità che necessitano. Questo è fondamentale. Dobbiamo ribadire che la nostra ostetricia rimane aperta. Sarà nostro compito pretendere che quello che è stato scritto in delibera venga effettivamente fatto. Noi incontreremo i primari e gli operatori per verificare che quanto detto in delibera venga portato avanti. La stessa cosa vale per la ginecologia. Il reparto di ostetricia e ginecologia dell’Oglio Po che ha un primario e un suo organico, anche se un po’ falcidiato dalle ultime scelte, comunque ha un suo organico e del personale. Sempre per quanto riguarda la ginecologia noi non possiamo accettare che vi siano liste d’attesa di mesi. Se una donna chiede una visita ginecologica e gli viene fissata a distanza di mesi è chiaro che poi va a cercare fonti alternative, quindi bisogna che le liste d’attesa soprattutto in questo campo vengano abbattute. Il personale deve essere impegnato in questa direzione.

Offerte chiare e sicure per la nostra gente. L’ospedale Oglio Po ha servizi di altissimo livello. Ortopedia, noi abbiamo la fortuna di avere un responsabile di altissimo livello noto a livello nazionale soprattutto per quanto riguarda l’attività degli sportivi che vengono da tutta Italia, ma è in grado di fare ogni tipo di intervento. Quell’unità operativa è fondamentale. Poi abbiamo un ottimo reparto di chirurgia generale che ha visto il rilancio della chirurgia addominale. La chirurgia peraltro è stata implementata con tutta la chirurgia senologica, la chirurgia della mammella. Sono patologie purtroppo in espansione e il nostro ospedale è in grado di far fronte a queste problematiche, non c’è bisogno che le nostre donne vadano altrove. E’ un servizio di altissima qualità. Poi ci sono i servizi diagnostici, radiologici, laboratoristici, di endoscopia digestiva di ottimo livello, il Pronto Soccorso inserito nella rete emergenza e accettazione regionale, un servizio di anestesia con dei posti letto di rianimazione. Si parla tanto di chirurgia bariatrica nella 795. La chirurgia bariatrica opera pazienti che sono molto molto fragili dal punto di vista della salute. Ancora il post operatorio, una terapia intensiva oncologica di altissimo livello, la terapia del dolore di buon livello. Questo per dire che anche come Comitato quando evidenziamo le cose che non vanno non è che vogliamo dire che l’ospedale non va bene. L’ospedale va benissimo, deve mantenere la sua potenzialità. E’ chiaro che il nostro lavoro deve essere quello di fare in modo che l’ospedale non venga depotenziato. Un forte appello ai sindaci per quanto riguarda l’impegno a far sì che tutti i servizi siano coordinati. Prima si parlava di un’unica governance. E’ chiaro che è un programma difficile che va affrontato. E’ chiaro che se non coordiniamo i nostri servizi. E’ chiaro che se la parte mantovana non è coordinata con quella cremonese, non si può lavorare, alla fine si rischia solamente di perdere del tempo. Quel che chiediamo ai sindaci è un impegno chiaro a far sì che ci sia questa strategia comune di tutto un ambito, che deve andare avanti in modo concreto e non solo sulla carta. Poi l’altra cosa importante è l’aiuto dei medici di base i quali per primi devono conoscere le potenzialità del nostro ospedale e poi quindi utilizzarle. Questo me lo propongo personalmente come impegno, quello di coinvolgere maggiormente i medici di base sulla conoscenza di quello che viene fatto nel nostro ospedale”.

Jessica Lazzarini si è concentrata sull’ostetricia e la ginecologia, e sui cambiamenti: “Dal 2 gennaio sono cambiati gli orari e l’organizzazione del reparto. Adesso dalle 8 alle 20 in ostetricia sono sempre disponibili due ostetriche e un medico di guardia. Durante la notte non c’è più il medico di guardia ma uno in reperibilità, non ci sono più le ostetriche, la copertura è valida solo nell’arco della giornata, dalle 8 alle 20. Ribadisco l’invito alle gravide ma anche alle altre donne di usufruire dei servizi offerti dal reparto di ostetricia e ginecologia perché gli ambulatori sono rimasti. Con la chiusura della sala parto gli altri servizi sono stati potenziati. Se si parla di gravidanza si può essere tranquillamente seguite dal concepimento sino al momento del parto in piena tranquillità, il parto avverrà dove poi la donna deciderà di andare per poi essere di nuovo seguita nel post parto, con tutti i controlli necessari prima e dopo. Ci sarà un’ostetrica dedicata all’accompagnamento prima e dopo, e sono rimasti attivi i corsi preparto sia in aula che in piscina. Per tutto questo sarà possibile contattare direttamente il reparto allo 0375281503. Si avranno così informazioni più dettagliate su tutti i servizi, oppore contattando direttamente il centralino dell’Oglio Po allo 03752811 per prenotare le visite o i controlli o ci si può recare personalmente o in centralino o in reparto proprio per avere queste informazioni. L’invito che rivolgo a tutte le mamme e alle donne è quello di rivolgersi al reparto di ostetricia e ginecologia perchè è funzionante e attivo”.

L’Oglio Po resta una struttura di livello, ha continuato poi a ribadire lo stesso Borghesi: ““Anche le nuove regole delibera 1046 17 12 2018 prevedono esattamente che gli ospedali vengano definiti secondo la definizione del decreto ministeriale 70, ospedali con pronto soccorso, ospedali DEA di primo Livello e DEA di secondo livello. L’ospedale Oglio Po rientra nella definizione di ospedale per acuti con Pronto Soccorso”.

Dalle 27 alle 30 mila all’anno gli interventi del pronto soccorso. Numeri importanti: “Un pronto soccorso importante e a questa classificazione vengono corredati una serie di servizi che sono presenti in Oglio Po. La risposta dell’ambito verte attorno ad un ospedale per acuti con pronto soccorso attivo ed efficace. Si è deciso di mantenere attivo l’ambito ma ora è necessario il passo ulteriore perché se aspettiamo tre anni dicendo le cose a tavolino ma poi non concretizzando,perdiamo il nostro ambito. Quindi è importante ribadire ai sindaci che l’ambito prevede un’assemblea. Questa assemblea dei sindaci si deve trovare, si deve dare dei piani concreti, deve pretendere che tutto venga fatto secondo le logiche. La logica prima è che vengano coordinati i lavori: non ci deve più essere chi lvora in una maniera e chi in un altra. Il lavoro va coordinato”.

Le conclusioni sono state affidate ad Annamaria Piccinelli: ““L’ospedale sta funzionando con tutta una serie di servizi ma non dimentichiamo che bisogna stare sempre all’erta perché ci sono validissimi professionisti che fanno la funzione del primario prendendo lo stipendio non da primario. Queste cose vanno dette perché poi la gente si può stancare, viene messa potenzialmente nelle condizioni di stancarsi. Abbiamo chi opera al seno che è bravissimo, abbiamo chi opera in ortopedia che è di fama nazionale però fanno un lavoro da primario prendendo uno stipendio che non è quello del primario. Questo non significa mettere in sicurezza il nostro ospedale. Ginecologia ed ostetricia ci sono degli ottimi servizi, ma se la delibera non viene rispettata e ci sono tempi di attesa lunghi, è evidente che gli ottimi servizi non vengono sfruttati dalle persone. Quindi siamo qui per dire che le cose ci sono tutte ma bisogna farle funzionare e siamo qui per dire anche che invitiamo ad un lavoro concreto che noi abbiamo già adottato. Siamo impegnati a realizzare un video su tutti i servizi che offre l’Oglio Po che ci impegneremo poi a far andare negli ambulatori. Stiamo telefonando ai medici e ai ginecologi per vedere chi ha la disponibilità per rafforzare la squadra di medici. Questa è una modalità molto concreta per la quale ci stiamo impegnando. Questo il doppio binario sul quale stiamo lavorando: divulgare tutto ciò che l’ospedale offre e lottare contro tutto ciò che può mettere in crisi queste potenzialità”.

Promozione dunque, e tutela che devono viaggiare di pari passo.

Nazzareno Condina

 

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