Cronaca

Piadena Drizzona e la "nuova" Torre dè Picenardi: partito l'anno zero dopo le due fusioni

A Piadena Drizzona ecco il commissario. Nello statuto dell’Unione Terre di Pieve e di Castelli, della quale Torre dè Picenardi fa parte, la nuova giunta sarà composta dai tre sindaci e dai tre vicesindaci dei comuni.

Nella foto a sinistra il comune di Torre; a destra il nuovo commissario a Piadena Drizzona

PIADENA DRIZZONA/TORRE DE’ PICENARDI – L’anno appena cominciato è particolarmente significativo per due comuni del Casalasco: sì, due e non quattro dato che da adesso in avanti non dovremo più parlare di Piadena e di Drizzona, distinguendo le due unità, né di Torre dè Picenardi e di Cà d’Andrea, bensì di due uniche entità amministrative.

Dal 1° gennaio sono nati ufficialmente Piadena Drizzona, mentre Torre dè Picenardi ha mantenuto il suo nome, incorporando Cà d’Andrea, che ne diviene ufficialmente frazione. I distinguo da fare non sono pochi. Detto che i quattro comuni erano già inseriti, a due a due, in due differenti Unioni, ecco che dall’inizio del 2019 si tratta di comuni a sé stanti, fusi ufficialmente dopo il voto del referendum che a Piadena e Drizzona si è tenuto il 24 giugno, a Torre e Cà d’Andrea invece il 10 giugno.

A Piadena Drizzona, dove la fusione è stata alla pari, fino alla data delle nuove elezioni, che potrebbe cadere il 26 maggio in concomitanza con le Europee, il nuovo comune sarà retto da un commissario prefettizio. Si tratta di Alfonso Sadutto, che è anche viceprefetto di Cremona. A Piadena le elezioni dovevano essere nel 2021; a Torre invece nessuno choc né spostamento in avanti, dato che le elezioni dovevano tenersi già nel 2019. E’ il motivo per cui i due ex comuni singoli di Torre dè Picenardi e Cà d’Andrea hanno deciso di rimandare di qualche mese il referendum, che inizialmente doveva tenersi nel 2017, proprio per evitare di andare ad elezioni anticipate rispetto alla naturale scadenza. Trattandosi di fusione per incorporazione, a Torre dè Picenardi non arriverà nessun commissario, ma il sindaco del comune più grande che si è fuso, Mario Bazzani per Torre, è diventato primo cittadino della nuova entità.

Vi è pure un cambiamento nello statuto dell’Unione Terre di Pieve e di Castelli, della quale il nuovo comune singolo continuerà a fare parte assieme a Isola Dovarese e Pessina Cremonese. Se infatti prima la giunta dell’Unione era composta dai quattro sindaci, ora dopo la fusione i componenti saranno i tre sindaci e i tre vicesindaci dei comuni. Non solo: a Torre, per dare rappresentanza pure a Cà d’Andrea, si è deciso di lasciare il ruolo di vicesindaco, che era ricoperto da Gianfranco Maffezzoli, a Franco Potabili Bertani, ex sindaco di Cà d’Andrea, che siede così in giunta anche nel nuovo comune appena costituito, in attesa delle elezioni di maggio.

G.G.

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