Lettere

"Dalla parte dei lavoratori
e di un Paese che non può
andare avanti a forza di sussidi"

da Circolo Pd San Martino dall'Argine

Signor direttore,

il Circolo Pd di San Martino dall’Argine esprime la propria vicinanza agli artigiani e ai piccoli imprenditori convocati a Milano giovedì 13 dicembre. La manifestazione è stata organizzata da Confartigianato allo scopo di ribadire, la necessità di realizzare le grandi opere ferroviarie e stradali strategiche per far viaggiare le persone e le merci e rendere così l’Italia un Paese più moderno e competitivo. Poi la richiesta di riformare la pubblica amministrazione per farla uscire dalle lungaggini di una burocrazia soffocante e costosa, di una giustizia civile rapida ed efficiente, di alleggerire la pressione fiscale, di restare in Europa e nella moneta comune.

Noi siamo con questi imprenditori, che rappresentano la colonna vertebrale per lo sviluppo del Paese e costituiscono il 98% delle aziende italiane. Il governo vuole fermare la crescita mentre, al contrario, servono politiche a sostegno delle piccole imprese che intendono continuare a fare grande l’Italia, che possono creare reddito, occupazione, benessere economico e sociale. Il governo cerca, invece, di dare una risposta di assistenzialismo alla crisi del Paese garantendo a milioni di persone il “Reddito di cittadinanza”, senza distinguere chi non riesce effettivamente ad arrivare a fine mese da chi il lavoro non lo cercherà mai, soprattutto se potrà incassare 780 euro mese senza fare nulla.

Non possiamo accettare che sulla testa degli italiani si giochi lo scontro in corso tra Lega e Cinquestelle, dove ognuno organizza riunioni e incontri per promettere ciò che l’altro non vuole fare, il tutto in un contesto di competizione in vista delle elezioni europee. Le risorse del Paese devono servire a creare sviluppo e lavoro e non assistenza indistintamente a tutti. Se si crea lavoro e si produce ricchezza, questo conferisce dignità a tutti. Con l’assistenzialismo determinerà maggiore povertà e tutti saremo chiamati a pagare sempre di più per dare un sussidio anche a chi potrebbe lavorare, ma non è stimolato a farlo.

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