Quattrocase e il suo Presepe Vivente: la magia del Natale arriva... il giorno dopo
Organizzato dal Gruppo Emergenti di Quattrocase e dalla parrocchia di San Giovanni Evangelista, il Presepe Vivente ha dunque seguito una formula consolidata, proponendo quello che poteva essere un mercato o un villaggio del tempo.
QUATTROCASE (CASALMAGGIORE) – Quattrocase patria del presepe? Nel Casalasco almeno sì. Perché per la 19esima edizione, anche se non consecutiva se si tiene conto che questa manifestazione si perpetua dal 1995, è stata la piccola ma vivace frazione di Casalmaggiore a tenere banco, con due particolarità che da sempre la distinguono dalle altre iniziative: il fatto di avere allestito un Presepe Vivente, con ben 60 figuranti del posto o delle vicine frazioni, sempre unite da questa iniziativa, e la collocazione in calendario di questa iniziativa, fissata a Santo Stefano per quello che è appunto il presepe del giorno dopo.
L’idea infatti è quella di lasciare passare qualche ora dopo l’evento della Nascita di Gesù per stimolare una riflessone più profonda. Perché, in fin dei conti, come avevano pensato gli organizzatori della prima ora, a fatto appena avvenuto è difficile comprendere le sfaccettature del messaggio e della sua portata per l’intera liturgia cristiana. Così le letture, le riflessioni e ovviamente i canti di Natale, in una Quattrocase riportata all’antico, ossia alla Betlemme di 2018 anni fa, hanno avuto a disposizione il cannocchiale del tempo per poter essere sviscerati e compresi.
D’altra parte la collocazione temporale fissata dopo il giorno di Natale ha anche una sua utilità, per così dire, logistica, che mescola così l’utilitarismo alla profondità del messaggio. A Natale, si sa, è più difficile uscire di casa e si sta volentieri a tavola con i parenti anche nel pomeriggio. A Santo Stefano, invece, da tradizione di solito vi è più libertà di movimento, per così dire, e anche l’allestimento del Presepe Vivente viene facilitato dal tempo maggiore a disposizione.
Organizzato dal Gruppo Emergenti di Quattrocase e dalla parrocchia di San Giovanni Evangelista, il Presepe Vivente ha dunque seguito una formula consolidata, proponendo quello che poteva essere un mercato o piuttosto un villaggio del tempo, con prodotti tipici e attività legate al tessile e prima ancora ad agricoltura e pastorizia, passando dalle capanne di Giuseppe e Maria, interpretati da Ugo Galli e Valentina Vicini e seguendo, fino alla capanna di Gesù, l’Angelo che indica il sentiero che porta appunto a scoprire il mistero del Natale, con il Bambino già nato da qualche ora, la notte prima per la precisione.
Una curiosità: Gesù è stato interpretato da due bambine di pochi mesi, che si sono alternate durante la rappresentazione. Subito dopo la fine della manifestazione gli stessi figuranti hanno poi sgomberato e risistemato il piazzale della chiesa parrocchiale – dove il Presepe Vivente è stato allestito – perché il giorno dopo tutto fosse pronto per la festa patronale di San Giovanni Evangelista.
G.G.