Cronaca

San Daniele, il ponte e quel velox che fa infuriare: "Fino a 55 minuti per fare un km"

Se prima nell’ora di punta il passaggio su quel chilometro di ponte aveva una durata stimata di 7-8 minuti, adesso siamo passati a 50-55 minuti. Da qui la polemica, che accomuna il pensiero di diversi pendolari del ponte.

Nella foto le code al ponte di San Daniele Po all'ora di punta

SAN DANIELE PO – Una valanga di segnalazioni e di lettere è giunta in queste ore in redazione per parlare della nuova situazione, e dei nuovi disagi, legati al ponte Verdi a San Daniele Po. Come noto da lunedì scorso sono state installate le telecamere che sanzioneranno il superamento del limite di velocità posto ai 30 km all’ora e soprattutto le infrazioni al semaforo del senso unico alternato, che non sono certo mancate in questo periodo con i famosi “furbetti” che sono spesso passati col rosso per guadagnare tempo.

Tuttavia, al di là dell’utilità dei due provvedimenti (quello legato al semaforo appare sacrosanto, visti i precedenti molto pericolosi), ecco che da contraltare arrivano problemi non di poco conto. “Cronometro alla mano, per percorrere il ponte dalla sponda emiliana fino a quella lombarda, fra l’attesa di una coda infinita e l’attraversamento a 30km/h, sono necessari 50 minuti – spiega un pendolare che tutti i giorni lavorativi affronta quel ponte – . I cittadini che sono costretti a recarsi quotidianamente per lavoro dall’altra parte del fiume, durante l’ultimo anno e mezzo, hanno visto aumentare il tragitto di diversi chilometri e i tempi di percorrenza di 15-20 minuti, come minimo, a seguito della chiusura del ponte di Casalmaggiore. Da questa settimana si sta chiedendo loro di triplicare le tempistiche di attesa per il solo superamento del ponte. Lavoratori che impiegavano un’ora e dieci minuti da questa settimana dovranno passare 2 ore della loro vita in macchina per ogni viaggio. A fine giornata potranno dire d’aver passato 4 ore sulla loro vettura”.

Un altro dato numerico, giunto da una diversa segnalazione di chi comunque passa tutti i giorni quel ponte, rende l’idea: se prima nell’ora di punta il passaggio su quel chilometro di ponte aveva una durata stimata di 7-8 minuti, adesso siamo passati a 50-55 minuti. Da qui la polemica, che accomuna il pensiero di diversi pendolari del ponte, che stavolta non è quello di Casalmaggiore, come abbiamo visto, anche se tutta la situazione è concatenata tra cause e conseguenze per entrambe le infrastrutture. “Le istituzioni, oltre ad aver deluso i loro cittadini per non aver saputo gestire la situazione ponti, stanno chiedendo un sacrificio ulteriore. Chi pagherà questi disagi? – si chiede sempre il pendolare in questione, uno dei tanti – . E’ sotto gli occhi di tutti che siamo in uno stato d’emergenza. Chiedere alle persone di triplicare il tempi di percorrenza del ponte per i prossimi mesi non è una soluzione accettabile. Inoltre, sorge una domanda: perché dopo un anno e mezzo sono state installate le telecamere? Il ponte non è sicuro? I lavori che stanno per iniziare tra Casalmaggiore e Colorno sono solamente un palliativo, perché se non si intraprenderanno le attività per la costruzione di nuovi ponti tra qualche anno ci troveremo in una condizione peggiore”.

G.G.

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