Il Vescovo ai politici e al mondo del lavoro porta il messaggio di San Paolo VI sulla carità
La scelta del Casalasco, territorio che nell’ultimo anno ha vissuto diverse sventure anche per scelte cadute dall’alto (si pensi alla situazione del ponte, dell’ospedale e dei treni o dei trasporti in genere) non appare casuale. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – San Paolo VI e Papa Francesco. Ma soprattutto un Vescovo, Antonio Napolioni, giunto a Casalmaggiore domenica mattina prima che per celebrare la Santa Messa in Duomo per parlare al mondo politico, a quello del lavoro e dell’economia. Perché la politica, per citare proprio Paolo VI, da poche settimane proclamato Santo, è la più alta forma di Carità, come il tema cardine dell’incontro evidenziava. Un centinaio di persone ha affollato l’Auditorium Giovanni Paolo II dell’oratorio Maffei di Casalmaggiore a partire dalle 9.15, quando il Vescovo è arrivato presentato da Sante Mussetola, incaricato per la Pastorale Sociale e del Lavoro. Una riflessione sui modi della politica, nel rispetto della pluralità e senza semplificazioni in una realtà complessa come quella attuale.
L’incontro, fissato a Casalmaggiore, ha visto una partecipazione estesa sia a livello territoriale che tematico, per così dire, dato che nell’auditorium erano invitati esponenti del mondo politico, amministrativo, ma anche economico, sociale e lavorativo dell’intero territorio della Diocesi, che come noto si spinge oltre la provincia di Cremona, toccando anche il mantovano e il bergamasco. Casalmaggiore si è presentata con il sindaco Filippo Bongiovanni, con alcuni esponenti della giunta, con consiglieri di maggioranza e anche di minoranza, tenendo anche conto di chi magari non è propriamente uomo di Chiesa, ma si è comunque dimostrato aperto alla parola del Vescovo. Non mancavano poi il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali, le Acli, il mondo militare, padre Francesco Zambotti della Tenda di Cristo, che quando si parla di carità è sempre in prima linea, l’onorevole cremonese Luciano Pizzetti.
E ancora il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola, altri sindaci del Casalasco, senza dimenticare un nome di spicco – uno su tutti, ma non l’unico – del mondo economico come Paolo Voltini, presidente del Consorzio Agrario. Tra i testi citati dal Vescovo di Cremona, in ordine cronologico di pubblicazione, il messaggio ai Governanti a chiusura del Concilio Vaticano II, il Compendio di dottrina sociale della Chiesa del 2005, la Caritas in Veritate del 2009 di Benedetto XVI e la Evangelii gaudium del 2013 di Francesco.
Una prima volta nel Casalasco per un momento di questo tipo per il Vescovo Antonio, in un percorso che avvicina al Natale ma si discosta ovviamente dal consumismo (deriva di questa festa) e dal buonismo a tutti i costi, cercando invece nella concretezza e nella fattibilità delle azioni amministrative da intraprendere la ricerca del bene comune nella quotidianità, in politica così come sul lavoro. La prima edizione di questo tipo di incontro venne realizzata nel 2016 a Castelleone.
La scelta del Casalasco, territorio che nell’ultimo anno ha vissuto diverse sventure anche per scelte cadute dall’alto (si pensi alla situazione del ponte, dell’ospedale e dei treni o dei trasporti in genere) non appare casuale. Un modo per ispirarsi, nel rilancio, anche alla parola di Dio, alla Carità professata da Papa Francesco, partendo però prima di tutto da San Paolo VI, in percorso che spinge sulle relazioni, guardando anche a una chiesa progressista ma, al contempo, instillando nella politica la capacità di mettere al centro prima di tutto uomo e umanità.
Giovanni Gardani