Cultura

"La Storia della Bassa" diventa un catalogo. Sbolzani, in polemica, diserta la presentazione al Romani

Ad accogliere i presenti un coro di ragazzi che, come già aveva fatto fuori da San Francesco nel giorno dell’inaugurazione della mostra, diretto dal professor Stefano Prandini, ha intonato i vecchi canti delle mondine.

CASALMAGGIORE – Un evento durato per l’intera estate, voluto dalla Polo Scolastico Romani di Casalmaggiore all’interno delle celebrazioni per i 130 anni di fondazione della scuola e soprattutto dall’artista di Rivarolo del Re Francesco Sbolzani. Lo stesso ha però disertato la presentazione del catalogo, sabato mattina nell’aula magna del Romani, in polemica per il mancato coinvolgimento – a suo dire – nel progetto legato al catalogo, motivo per cui quest’ultimo, già stampato, non è ancora stato distribuito. Una esposizione – tornando alla mostra in sè – che, all’interno della chiesa di San Francesco, dal 1° luglio al 30 agosto ha attirato parecchie persone, con i ragazzi impegnati nell’allestimento, nello studio e nella ricerca dei testi e poi pure come guide.

Una mostra che ora è divenuta un catalogo, presentato a Casalmaggiore, presso l’aula magna del Polo Romani, nella mattinata di sabato. “La Storia della Bassa – Il Futuro dal passato” è uno dei progetti di alternanza scuola-lavoro meglio riusciti, perché coniuga lo studio del territorio – diverso da quello accademico o più classico – e assieme stimola i ragazzi ad arrivare a un risultato concreto e tangibile. Nella forma, per quel che concerne la mostra stessa, di quei sette cubi realizzati da Sbolzani, ciascuno dedicato a una decade, per conoscere e scoprire insieme come la Bassa, le sue campagne, i suoi lavori, si siano evoluti.

Ad accogliere i presenti un coro di ragazzi che, come già aveva fatto fuori da San Francesco nel giorno dell’inaugurazione della mostra, diretto dal professor Stefano Prandini, ha intonato i vecchi canti delle mondine e non solo. Poi il saluto è giunto dalla dirigente del Romani Maria Caterina Spedini, dall’assessore all’Istruzione del comune di Casalmaggiore Sara Valentini, da Calogero Tascarella, consigliere provinciale e consigliere comunale a Casalmaggiore, e da Francesco Scaramozzino, presidente di Casalasca Servizi, main sponsor dell’evento.

Tascarella ha rimarcato quanto sia importante che tutte le competenze rimangano su un territorio, che dunque va conosciuto e fatto conoscere. Proprio come ha fatto questa esposizione. Da Matteo Barbieri, uno degli studenti che ha lavorato all’allestimento, un messaggio molto significativo e un grazie, oltre che ai professori che hanno seguito tutta l’iniziativa, a Francesco Sbolzani. “Ci ha insegnato – ha rimarcato Barbieri, al di là della polemica assenza di Sbolzani – a non sottovalutare la grandezza del nostro territorio e ad approcciare con un nuovo metodo di lavoro”.

Filippo Pagliarini e Shaby Scazza hanno invece ricordato i vari sponsor che hanno sostenuto l’evento, con i grandi cubi di Sbolzani che ora insegnano la storia della Bassa a Remedello, in un altro istituto, in questo caso di Agraria, dove l’esposizione è stata trasferita. Dalla dirigente il grazie è andato, oltre che all’artista rivarolese, al parroco di Casalmaggiore don Claudio Rubagotti per avere concesso la chiesa di San Francesco come sede della mostra, al prof. Daniele Mazzini e a tutto il suo gruppo di lavoro (dai professori agli studenti ai genitori), al direttore dei servizi amministrativi Marino Alessandretti, agli sponsor e agli enti che hanno appoggiato questa impresa. Sfociata in un catalogo che potrà ora fissare meglio nella memoria e negli occhi “La Storia della Bassa”.

G.G.

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