Spettacolo

"Assassini sull'Orient Express": Ciao ci vediamo domani e casa di riposo Grassi conquistano

Un treno di carrozzine, i personaggi che si presentano uno ad uno - non manca neppure il tenore e poi un gioco di rimandi legato a qualche cliché e tante risate. Ognuno dice la sua, con un tocco anche locale… GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

VIADANA – Il capolavoro di Agatha Christie rivisto con occhi speciali. Quelli dei ragazzi del gruppo “Ciao ci vediamo domani”, che della disabilità hanno fatto un punto di forza, recitando assieme agli anziani dell’Istituto Geriatrico Carlo Louisa Grassi nel progetto sostenuto dal Comitato Viadanese di Solidarietà. Già lo scorso anno il gruppo “Ciao ci vediamo domani” regalò ai viadanesi, al Teatro Vittoria una serata di spensieratezza e sorrisi, dietro i quali stanno però l’impegno quasi quotidiano di questi ragazzi che, seguiti dal Comitato Viadsanese di Solidarietà e dagli Zero Beat per la parte tecnica, stavolta hanno preparato una rivisitazione di “Assassinio sull’Orient Express”, peraltro ripreso solo l’anno scorso anche dal cinema hollywoodiano con un atteso remake di Kenneth Branagh.

Ma restiamo al Teatro Vittoria: dapprima lo spettacolo è stato presentato ricordando che sono proprio donazioni e offerte – come quelle lasciate all’ingresso prima della rappresentazione da chi ha voluto assistere alla serata – a finanziare l’attività che tutti gli anni viene portata avanti. Per i ragazzi che recitano, accanto a normodotati e agli anziani della casa di riposo viadanese, il teatro è un incontro e un momento splendido di socializzazione. Da qui la richiesta al pubblico di sentirsi coinvolto e trascinare con applausi e senso del ritmo la serata.

Una lente di ingrandimento, un bel lavoro sui costumi, grande attenzione pure a luci, musiche e video: come tanti investigatori che cesellano il prodotto finale, ciascuno indagando il proprio campo. Poi si va in scena ed è lì che “Assassini sull’Orient Express”, questo il titolo parafrasato dell’opera, diventa davvero significativo, con Hercule Poirot, investigatore di Agatha Christie, che idealmente si associa nell’indagine e collabora con l’ispettore Clouseau, che faceva parte di altri romanzi e altri racconti, ma poco importa nella fantasia teatrale di questi ragazzi.

Un treno di carrozzine, i personaggi che si presentano uno ad uno – non manca neppure il tenore – e poi un gioco di rimandi legato a qualche cliché e tante risate. Ognuno dice la sua, con un tocco anche locale… Tanto alla fine, si sa, sono tutti un po’ assassini come nell’originale letterario. Pardon, questo forse non dovevamo svelarlo. Ma pazienza: in fondo ad “assassini” così si perdona un po’ tutto…

Giovanni Gardani

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