Verde Urbano, Coldiretti nelle scuole: per Canneto forte opportunità di ulteriore sviluppo
“Da anni Coldiretti Mantova racconta l’agricoltura ai bambini e ai ragazzi nelle scuole – spiega il direttore, Erminia Comencini -. Anche le foreste e gli alberi, quando gestiti, costituiscono un aspetto della silvicoltura"
CANNETO SULL’OGLIO – Il Distretto florovivaistico di Canneto sull’Oglio, il bonus verde e la scuola sono tre punti di forza per rilanciare la forestazione nelle città, ma non solo. È quanto afferma in occasione del primo Forum mondiale delle Foreste urbane organizzato a Mantova la Federazione provinciale di Coldiretti, che a partire da lunedì 3 dicembre affronterà proprio alla scuola primaria Martiri di Belfiore in città il tema delle piante: il ruolo, i benefici per l’agricoltura, l’uomo, le aree urbane.
“Da anni Coldiretti Mantova racconta l’agricoltura ai bambini e ai ragazzi nelle scuole – spiega il direttore, Erminia Comencini -. Anche le foreste e gli alberi, quando gestiti, costituiscono un aspetto della silvicoltura, branca che solo negli ultimi anni ha trovato un’adeguata valorizzazione in agricoltura”.
Il territorio, sottolinea Coldiretti Mantova, ha nel Distretto florovivaistico di Canneto sull’Oglio uno dei punti di forza, con 2.000 ettari coltivati nelle tre provincie di Mantova, Cremona e Brescia, con oltre 40 aziende, un migliaio di occupati e una produzione lorda vendibile di circa 100 milioni di euro.
In particolare, nell’area vengono allevate circa 300 varietà di piante, fra le quali le principali sono: tigli, platani, aceri, sofore, betulle, con un potenziale enorme nella lotta all’inquinamento. Basti pensare che l’Acero Riccio, una delle varietà più diffuse nel Distretto cannetese, raggiunge un’altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3.800 chili di CO2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento e di abbattimento delle isole di calore negli ambienti urbani. A pari merito, con 3.100 chili di CO2 aspirate dall’aria, ci sono poi la Betulla verrucosa, in grado di crescere sui terreni più difficili e considerata albero sacro presso i Celti e le tribù germaniche, e il Cerro, che può arrivare fino a 35 metri di altezza.
Fra gli alberi “anti-smog” troviamo il Tiglio, il Bagolaroche è fra i più longevi con radici profonde e salde come quelle dell’Olmo campestre. Il Frassino comune – spiega la Coldiretti – è un altro gigante verde che può arrivare a 40 metri mentre l’Ontano nero è il piccolino del gruppo con un’altezza media di 10 metri, ma che, nonostante le dimensioni ridotte riesce a bloccare fino a 2.600 chili di CO2 e a garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi.
Il bonus verde. “È importante per Coldiretti la riconferma del bonus verde anche per il prossimo anno nella legge di bilancio in discussione, per favorire la diffusione di polmoni verdi nelle città”, sottolinea Erminia Comencini.
Il verde urbano a Mantova. Mantova è la quarta città della Lombardia per disponibilità di verde urbano pubblico con 49,9 metri quadrati pro capite, alle spalle di Sondrio (316,9 metri quadrati a testa), Monza (70,7 metri quadri), Como (99,4 metri quadrati).
Dietro a Mantova, invece, si collocano Lodi con 43,7; Cremona con 31,3 metri quadrati a testa; Brescia con 23,1 metri quadrati pro capite; Pavia con 22,5; Bergamo con 22,2; Varese con 18,5; Milano con 17,9 e infine Lecco con 14,2 metri quadrati a testa.
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Lombardia su dati Istat in occasione del Forum mondiale delle Foreste urbane promosso dalla Fao e in corso di svolgimento.
redazione@oglioponews.it