Cronaca

Il Comitato TPT dà un'altra sveglia: "Giustizia faccia in fretta, politica alzi la voce"

"Rivolgiamo invito alle Province di Parma e Cremona a vigilare sul sollecito svolgimento dei lavori e ad attivarsi per dare immediato impulso agli ulteriori appalti connessi alla infrastruttura. Sollecitiamo inoltre il passaggio ad Anas".

CASALMAGGIORE – Il Comitato Treno Ponte Tangenziale ribadisce il grande disagio che la chiusura del ponte sul fiume Po arreca a tutta la comnità, alle imprese, ai pendolari a tutta l’economia e alla vita di studi e di relazioni che il ponte riusciva ad assicurare.

“I ponti infatti si costruiscono – scrive il Comitato – per unire ed oggi le nostre realtà sono divise il territorio depredato di una risorsa indispensabile. Ricordiamo che, secondo lo studio di “Eupolis”, di Regione Lombardia, la chiusura del ponte di Casalmaggiore costa 52 milioni all’anno a imprese e pendolari. Un ponte sul quale transitavano oltre 12.000 veicoli al giorno. E’ evidente pertanto l’interesse pubblico legato alla decisione che il Tribunale Amministrativo Regionale della Emilia Romagna, sez. di Parma, dovrà assumere nella Camera di Consiglio del 5 dicembre sul ricorso, con istanza di sospensiva, proposto da una delle ditte che ha partecipato al bando di gara”.

“Auspichiamo – si legge – che la decisone dei giudici possa contribuire a fare chiarezza sulle procedure adottate, senza comportare ulteriori dilazioni di tempi; così chè i previsti 150 giorni di lavori per la realizzazione dell’opera possano al più presto avere inizio e, soprattutto, fine. Rivolgiamo invito alle Province di Parma e Cremona a vigilare sul sollecito svolgimento dei lavori e ad attivarsi per dare immediato impulso agli ulteriori appalti connessi alla infrastruttura (in particolare agli affidamenti per i collegamenti dei sensori di sicurezza del ponte; che non risultano ancora, purtroppo, pubblicati). Sollecitiamo un rapido trasferimento della ex strada statale “Asolana” all’ANAS, al fine di rendere effettivo e il più possibile rapido l’iter di realizzazione del nuovo ponte”.

“Mentre restiamo in attesa delle decisioni del 5 dicembre al TAR di Parma – conclude il Comitato – rivolgiamo lo sguardo sempre più preoccupato alla disastrosa situazione della linea ferroviaria Parma-Brescia, in stato di totale abbandono, nell’assoluto disinteresse delle Regioni attraversate dalla infrastruttura e nel gravissimo costante, inammissibile, silenzio degli enti locali (Province e Comuni). Nel disastroso panorama locale non si può dimenticare la grave perdita conseguente alla chiusura del punto nascite dell’ospedale “Oglio Po” un ulteriore tassello paradigmatico della costante perdita di servizi e del  grave depauperamento della nostra area dimenticata”.

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