Emergenza morti sul lavoro: già 10 da inizio anno in Ats Valpadana
Cgil, Cisl e Uil della Lombardia “continuano a chiedere risorse anche aggiuntive a quelle derivanti dalle sanzioni, personale e piani programmati di intervento anche nei settori meno indagati, come quello degli appalti”.
Sono già dieci i morti sul lavoro nell’ambito dell’Ats Valpadana (che comprende Cremona, Crema e Mantova) dall’inizio dell’anno. Questi i dati del registro regionale, diramati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che lanciano un grido d’allarme su una situazione che sembra peggiorare continuamente. Complessivamente sono già 49 i morti sul lavoro in Lombardia. “Solo nel mese di novembre ben 6 infortuni, di cui 2 nell’ultima settimana” commentano i sindacati in una nota. “La città metropolitana di Milano ne registra 14, seguita dalla Ats Valpadana con 10 morti”.
Questi numeri, tra l’altro, non tengono conto degli infortuni in itinere e di quelli non comunicati alle Ats, “quindi il dato reale è ben più grave” si legge nella note. L’età anagrafica delle persone infortunate, lavoratori autonomi, dipendenti e datori di lavoro stessi, va dai giovani fino ai più prossimi alla pensione. “Altrettanto drammatico il dato sugli infortuni gravi. Nessuno viene risparmiato” attaccano Cgil, Cisl e Uil. Agricoltura, industria e costruzioni i settori più colpiti e per cause ricorrenti: urto con oggetti, cadute dall’alto (due incidenti mortali per cadute da scale alte un metro e mezzo), ribaltamento da mezzi agricoli. “Evidentemente qualcosa non sta funzionando” scrivono i sindacati. “Come organizzazioni sindacali da tempo solleviamo il problema a tutti i livelli istituzionali. Nonostante l’impegno su questo fronte e la volontà di un piano straordinario per la prevenzione, realizzato, tuttavia, con le sole risorse provenienti dalle sanzioni comminate dagli enti ispettivi”.
Cgil, Cisl e Uil della Lombardia “continuano a chiedere risorse anche aggiuntive a quelle derivanti dalle sanzioni, personale e piani programmati di intervento anche nei settori meno indagati, come quello degli appalti” si legge ancora nella nota. “Occorre anche un impegno comune sulla formazione continua e adeguata ai cicli produttivi, non solo per il personale preposto. Per questa ragione abbiamo più volte richiesto un incontro con l’assessore al Welfare, oltre che per riaffermare l’impegno politico dell’assessorato e dell’intera giunta sul tema, anche per valutare quali azioni straordinarie si devono mettere in campo, a fronte del permanere di un grave problema per tutto il mondo del lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori e i loro rappresentanti territoriali continuano a manifestare la loro preoccupazione, anche con iniziative a livello territoriale. Come Organizzazioni Sindacali regionali siamo altrettanto preoccupati; per questa ragione sollecitiamo con la massima urgenza un incontro con le istituzioni per individuare nel più breve tempo possibile soluzioni adeguate”.
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