Arte

Daniela Bellini, istallazione contro la violenza sulle donne: si chiude la trilogia d'arte

A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e dall’inizio dell’Avvento, Daniela ha voluto dare il suo messaggio di condanna e di speranza chiudendo il cerchio delle sue installazioni al tema dedicate

CASALMAGGIORE – Decisamente più ridotto, quasi minimal, ma non meno d’effetto, il terzo atto che conclude, in via Favagrossa, la trilogia delle installazioni che Daniela Bellini ha voluto dedicare alla donna e alla sempre più assurda violenza che mariti, compagni, padri, fratelli, uomini, infliggono a chi dicono di amare, in maniera reiterata.

Una sedia a rotelle a testimonianza di quanto la violenza sia invalidante nel fisico e nell’ anima ed un’altra, tramezzo la porta, che lascia sperare in una fuga, in una soluzione, nella fine di questi orrori, portandosi però dietro fiumi di sangue, come lo evidenzia il suo colore, rosso.

A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e dall’inizio dell’Avvento, Daniela ha voluto dare il suo messaggio di condanna e di speranza chiudendo il cerchio delle sue installazioni al tema dedicate. Non ci sono parole per esprimere la rabbia, lo sgomento e perché no, il disprezzo verso atti tanto sciagurati, verso tanta ignoranza e contro una cultura che ancora fa pensare a clave e caverne, a questo non volere crescere e continuare invece a vedere la donna come colei che deve stare al suo posto, zitta in un angolo, portare avanti i compiti a lei preposti, non provocare, non lavorare per sé ma per la famiglia, non lamentarsi e non desiderare, non godere della libertà della sua mente , del suo pensiero…. del suo corpo.

E invece la donna è tanto e oggi sa di meritarselo questo “tanto”, sa che la vita è sua, non di altri e la reclama questa sua vita, che per secoli fu a disposizione di tutti, tranne che di se stessa… Non sappiamo per quanto tempo dovremo farci violentare ancora per affermare la nostra dignità e la nostra libertà, sappiamo però che indietro non si torna, che la candela non si spegne più, ma resta accesa ed alimentata dalla nostra forza. Daniela, per augurare Buon Natale, ha voluto regalare la sua protesta, il suo grido, la sua ribellione a tutte le donne attraverso ciò che da sempre ama, l’arte. Grazie Dany

Giovanna Anversa

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