Cronaca

Una bara bianca e i primi fiori: Casalmaggiore si prepara al lungo addio a Marco

Il feretro dell’11enne morto a Ponteterra è stato trasferito pochi minuti prima delle ore 16 di martedì dall’ospedale Oglio Po, dove riposava nella camera ardente al Duomo di Casalmaggiore.

CASALMAGGIORE – Una bara bianca e i primi fiori a circondarla. Sopra di essa una fotografia di Marco Zani, la stessa che in questi giorni è circolata. Una foto tratta da uno scatto in cui Marco è assieme a mamma Silvia e ai suoi due fratelli: il feretro dell’11enne morto a Ponteterra, a casa sua in via Torquato Tasso giovedì nel tardo pomeriggio dopo l’incendio appiccato e per il quale è indagato il padre Gianfranco Zani, 53 anni di Casalmaggiore, è stato trasferito pochi minuti prima delle ore 16 di martedì dall’ospedale Oglio Po, dove riposava nella camera ardente al Duomo di Casalmaggiore. Sul sagrato ad accoglierlo il parroco don Claudio Rubagotti, che si è raccolto in preghiera assieme ad una zia di Marco e ad alcuni altri parenti e amici della famiglia del giovanissimo.

Fuori dalla chiesa un’altra fotografia che campeggia sul manifesto funebre delle Onoranze Roffia, che seguiranno le esequie nel pomeriggio di mercoledì alle ore 15; appena dentro un duplice registro dove già i primi pensieri di chi è stato vicino alla famiglia in queste ore, andandola a visitare in ospedale, campeggiano con tanto di firma. La mamma di Marco, Silvia, e i due fratelli del ragazzo non hanno seguito il feretro in chiesa, perché ancora ricoverati all’ospedale Oglio Po nel reparto di Pediatria per la situazione ovviamente di choc che ha colpito l’intera famiglia.

Ci saranno mercoledì, alle 15 per il funerale nel Duomo di Casalmaggiore, quando a Sabbioneta sarà nel mentre proclamato il lutto cittadino. Martedì sera alle 20.30, intanto, la comunità casalese – che conosceva Marco che proprio presso il Duomo di Santo Stefano aveva ricevuto il battesimo e la comunione e che studiava presso la scuola media Diotti – parteciperà al Rosario in suffragio dell’11enne. L’inchiesta passa da Cremona, dove Gianfranco Zani è stato interrogato lunedì mattina, a Mantova, che ha competenza territoriale sulla vicenda: i Ris di Parma lunedì mattina hanno passato al setaccio e palmo a palmo la casa di via Tasso. Servirà però tempo per i risultati e non è dato sapere quanto. Toccherà loro fornire le prove dell’effettiva presenza di Gianfranco Zani in casa al momento dell’incendio, di origine quasi certamente dolosa. L’uomo, per ora, nega di avere dato alle fiamme l’abitazione e rimane nel reparto Servizi Psichiatrici dell’ospedale Maggiore di Cremona in stato di fermo.

G.G.

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