Punto Nascite, il Listone attacca: "Dove sono quelli che ci accusavano di procurato allarme?"
"I fatti, per “merito” loro - scrive Fomiatti - sono qui a dimostrare come invece di costruire una strategia territoriale comune tra sindaci, dirigenti sanitari, rappresentanti regionali e medici di base, si è pensato a smentire le voci infondate"".
CASALMAGGIORE – Alza la voce anche il Listone, lista civica di Casalmaggiore, col suo presidente Gabriel Fomiatti, dopo la chiusura del Punto Nascite Oglio Po e la sentenza del Tar. “La sentenza del TAR riguardante la sospensiva sulla chiusura del punto nascite dell’ospedale Oglio-Po, dopo che la Regione Lombardia, in particolare l’Assessore Giulio Gallera, non ha voluto dare la deroga al servizio con motivazioni inaccettabili per chi conosce la realtà del nostro comprensorio, è l’ennesima dimostrazione di responsabili politici e dirigenti medico-sanitari privi di ogni sensibilità verso il futuro del nostro territorio. Il mio primo pensiero, come cittadino di Casalmaggiore nato all’Oglio-Po, va a tutti quei bambini che non avranno il diritto di nascere nel proprio territorio, così come a quelle future mamme che stanno già affrontando mille problemi a causa di questa scelta calcolata sui numeri invece che sulle persone”.
“Le motivazioni sulla chiusura – spiega Fomiatti – ormai tutti le conoscono ed è inutile ripeterle. Non vogliamo dare la colpa al Tar di Brescia, il quale ha svolto semplicemente il proprio lavoro. Bensì a tutti coloro che hanno voluto “rassicurarci” che nulla sarebbe stato abbandonato. Dall’Assessore Gallera fino al nostro sindaco Bongiovanni il quale, in una discussione su Facebook di due anni fa, arrivò addirittura a minacciare di denuncia chi creava allarmismo: “Nessuno chiude nulla, non capisco inoltre chi si diverte a mettere in giro queste notizie completamente infondate, che mettono allarme nella popolazione inutilmente. Anzi credo sia giusto escano nomi e cognomi o provvedo alla denuncia per procurato allarme”. Così come il direttore generale dell’Asst di Cremona Camillo Rossi, il quale in estate con una lettera smentì ogni possibilità di chiusura”.
“I fatti, per “merito” loro – scrive ancora Fomiatti – sono qui a dimostrare come invece di costruire una strategia territoriale comune tra sindaci, dirigenti sanitari, rappresentanti regionali e medici di base, si è pensato solamente a smentire le “voci infondate”. Oggi, a causa di questi soggetti, ho visto l’ennesimo servizio tagliato al territorio dell’Oglio-Po e in particolare ai cittadini casalaschi. Quel che è certo è che ora ognuno dovrà rispondere delle proprie responsabilità davanti a questo stato di abbandono della realtà in cui noi viviamo. Un grazie però va a tutti coloro – comitati, associazioni e personale medico-ospedaliero – che in questi anni hanno sempre cercato di mantenere alta l’attenzione sul tema e che hanno combattuto per difendere il punto nascite dalla sua chiusura. Non bisogna comunque lasciare nulla di intentato: come presidente di una “comunità che dialoga” qual è il Listone, possiamo creare una visione condivisa per il nostro territorio e per i nostri cittadini. Per questo stiamo già prendendo contatti per studiare e proporre una possibile strada da intraprendere con lo scopo di offrire ancora un luogo dove nascere ai futuri abitanti dell’Oglio-Po”.
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