Cronaca

"Le Iene" svelano la beffa di Trenord: anche sulla Parma-Brescia tagli e bus sostitutivi. Già, ma col ponte?

Già si parla della sostituzione con bus di una corsa sulla Parma-Brescia e di otto corse sulla Piadena-Brescia. Sulla Cremona-Mantova, invece, con 781 pendolari coinvolti, è prevista la sostituzione con bus di 18 corse.

Il sospetto che da anni “tortura” il comprensorio Oglio Po e i pendolari che sfruttano il treno potrebbe divenire realtà: è un’inchiesta della trasmissione tv “Le Iene” a rivelare in anteprima quelli che sarebbero (condizionale obbligatorio in attesa anche delle consuete smentite, che fioccheranno) i tagli applicati da Trenord sulle varie linee del Nord Italia. Tra le quali – non vi erano dubbi – vi sono anche la Parma-Brescia e la Mantova-Cremona-Milano, ossia le due tratte che toccano da più vicino il comprensorio Oglio Po, specie nella parte casalasca.

“Trenord (che dopo l’incontro con il Ministro Danilo Toninelli ha visto la conferma di Piuri come Ad e la nomina, come nuovo presidente, di Federica Santini, ndr) – scrive il sito de “Le Iene” – sottopone a Regione Lombardia la sua proposta con treni e soppressioni per ciascuna linea. Un piano che vi raccontiamo in esclusiva e che riguarda da vicino oltre 24mila viaggiatori tra servizi festivi (16.730) e feriali (7.584). I tagli riguardano il 5.97% dei primi e l’1.01% dei secondi”.

Sono 350 nel complesso (ossia in tutta la Lombardia) i convogli soppressi e solo in parte (solo in parte!) sostituiti da autobus: resta da capire quale giro debbano dunque fare quegli autobus per la Parma-Brescia, tenendo presente la chiusura a data da destinarsi del ponte stradale sul Po di Casalmaggiore-Colorno. L’elenco di tagli svelato dalla trasmissione Mediaset, che avrebbe avuto accesso alle carte in anteprima, parla della sostituzione con bus di una corsa sulla Parma-Brescia e di otto corse sulla Piadena-Brescia. Il discorso coinvolge in questo caso 1.228 pendolari. Sulla Cremona-Mantova, invece, con 781 pendolari coinvolti, è prevista la sostituzione con bus di 18 corse (alcune delle quali, come ben sappiamo, già partite in questi giorni con la beffa del bus che in realtà è un mini pulmino). Insomma, notizie preoccupanti, che peraltro riguardano anche le altre zone della Lombardia toccate da Trenord, ma novità alle quali purtroppo i pendolari casalaschi sembrano avere fatto il callo, con indignazione, quando non con rassegnazione.

Giovanni Gardani

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