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Pomì capolista per una notte, "ma il nostro è progetto a lungo termine": parola di Boselli Botturi

"Abbiamo sette contratti giovani, biennali e triennali. E abbiamo tante esordienti in A1: Carcaces, Kakolewska e Rahimova, Mio Bertolo, che sta stupendo anche noi, poco abituati a una terza centrale così impattante, e Gray. Oltre a Radenkovic".

Foto Sessa

CASALMAGGIORE – La Pomì va. E ha ritrovato la vetta della classifica dopo 647 giorni. Non accadeva dal 5 febbraio 2017, dopo il ko con Novara e il cambio della guardia con Conegliano: una vetta momentanea, contesa da Busto Arsizio, che gioca giovedì sera, e da Novara e Conegliano che hanno gare da recuperare, ma intanto un segnale forte, così come le quattro vittorie di fila. Non sarà ancora una colonna sonora alla Hans Zimmer o alla Ennio Morricone, ma quelle quattro note consecutive non stonano affatto. E dopo l’anno buio senza playoff, le rosa paiono tornate, anche se sarà Scandicci a certificare la sensazione rimarcata da quattro successi. “Il calendario ci ha aiutato? Dopo Conegliano alla prima sì, ma l’anno scorso abbiamo battuto Novara e Scandicci e poi si è perso con Legnano e Filottrano…”.

E’ il presidente Massimo Boselli Botturi a parlare: vuole riprovarci. Definisce “galattica”, ma non usa l’aggettivo irraggiungibile, l’Imoco Conegliano, perché in fondo chissà… Dopo la falsa (ri)partenza del 2017-2018 (che ha congelato la scalata rosa al secondo posto del Mondiale 2016), la Pomì ha cercato un reset fatto di programmazione e un roster costato meno dell’anno scorso. “Abbiamo sette contratti giovani, tutti biennali e triennali. E abbiamo tante esordienti in A1: Carcaces, Kakolewska (già miss muro, ndr) e Rahimova, Mio Bertolo, che sta stupendo tutti e anche noi, storicamente in A1 poco abituati a una terza centrale così impattante, e Gray. Oltre a Radenkovic, che aveva giocato a Piacenza ma da riserva. Una squadra fisica, perché il volley moderno va in quella direzione, e come guida ho scelto Gaspari, col quale c’è un confronto quotidiano sereno, perché conosce bene il campionato. Con Abbondanza andò male perché da troppo tempo era lontano dalla A1, e Lucchi non superò lo scompenso iniziale”.

Marco Gaspari guida la classifica e dosa gli ingredienti: mai la Pomì aveva gestito così la sua panchina, nemmeno quando questa appariva come una squadra titolare-bis. Domenica con Cuneo Gray, mercoledì Bosetti (al rientro dal via), in attesa di Arrighetti. “Non ero preoccupato dopo il ko di Conegliano – spiega Boselli – . Mi spiaceva solo perché avevamo giocato male, ma sapevo che con tante esordienti era normale pagare l’emozione. Siamo stati bravi a riprenderci e tengo a sottolineare che abbiamo sempre preso in mano la partita, e fatto il nostro gioco, ad eccezione di un set e mezzo con Cuneo”.

Scandicci è la prova della verità? “In questo avvio di campionato sì: dopo quattro gare da vincere, torniamo a disputare un match che sarà in equilibrio anche nel pronostico. E’ una sfida che può dirci tanto”. Tutto questo dopo quattro vittorie, sulla carta “normali”: ma in fondo le migliori colonne sonore partono da lì, dalle prime note azzeccate. In attesa di divenire una sinfonia.

Giovanni Gardani

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