Salute

Orlando Ferroni: "Parti a rischio, non si gioca con la sicurezza dei più piccoli!"

Fosse anche una mamma, una soltanto al mese con il suo piccolo a correre questo rischio, nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio vite umane. Il Punto Nascita va riaperto

CASALMAGGIORE – Da Casalmaggiore a Cremona per partorire. Con tutti i rischi che questo comporta. Cose da folli secondo il consigliere Orlando Ferroni, durissimo con tutti.

“Mettere a rischio la vita di mamme e di bambini è la cosa più assurda che si possa fare. So, da fonti certe, che i dati in possesso dell’Azienda e della Regione sui parti ‘a rischio’ sono sottostimati e comunque sia i parti prematuri, e i parti prematuri con possibili complicazioni sono più di quello che si pensa e sono comunque eventi che possono succedere. Fosse anche una mamma, una soltanto al mese con il suo piccolo a correre questo rischio, nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio vite umane. Il Punto Nascita va riaperto”.

Altro dato interessante che Orlando racconta di aver appreso dalle sue fonti interne: “Anche negli ultimi dieci giorni è stata più d’una la mamma che ha rischiato di partorire in ambulanza. Non possiamo permetterci queste leggerezze. E’ quasi come se ci fosse la volontà di chiudere, eliminando servizi essenziali. Lo sento anche quando mi confronto con il personale, quando parlo con qualcuno di loro. C’è un’aria di stanchezza e di rassegnazione. Dobbiamo dire no a tutto questo, e continuare a farlo”.

Nessuno è esente da critiche: “Noi paghiamo tasse su tasse a comune, regione e stato. E non abbiamo neppure il diritto di godere dei servizi essenziali sul nostro territorio. Abbiamo un ponte chiuso ormai da 14 mesi, un ponte che verrà riparato in qualche modo. La situazione delle ferrovie è sotto gli occhi di tutti, sull’ospedale, sempre più povero, non ci danno nemmeno ascolto. Lo dicano chiaramente: regione e stato non possono e non vogliono garantire servizi essenziali? Noi le tasse non le paghiamo più. Non le paghiamo più alla regione e allo stato e a quel punto i soldi ce li gestiamo in proprio. Se lo stato, la regione non ci danno quello che ci è dovuto, dobbiamo provvedere da soli. Gli enti devono garantire i servizi essenziali. Se non ce la fanno, cosa esistono a fare?”.

Nazzareno Condina

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