Cronaca

Ricorso Punto Nascite e "macumba" ai ricorsi del ponte: tra il 14 e il 15 l'Oglio Po si gioca in futuro

I lavori al ponte, ha spiegato nel frattempo alla Gazzetta di Parma Gianpaolo Serpagli, ex delegato alla Viabilità e Infrastrutture prima del rinnovo del consiglio provinciale ducale, dovrebbero infatti partire tra fine novembre e dicembre

CASALMAGGIORE – Se non si gioca già tutto, il comprensorio Oglio Po tra il 14 e il 15 novembre, due date clou della settimana entrante, si gioca moltissimo. I fronti aperti sono due: Punto Nascite e ponte di Casalmaggiore-Colorno. Prima, mercoledì 14, verrà discusso il ricorso al Tar della Lombardia per il Punto Nascite, non tanto nel merito della questione – perché per approfondirlo serviranno presumibilmente, e visti i precedenti, alcuni mesi – quanto piuttosto per la richiesta di sospensiva. Che sarebbe comunque un segnale.

Se infatti la stessa venisse accolta, per il comprensorio Oglio Po potrebbe essere una svolta positiva: il Tar si pronuncerebbe “contro” la Regione Lombardia, soprattutto metterebbe in evidenza l’errore della stessa negli incartamenti inviati al Ministero della Sanità al momento di chiedere una deroga alla chiusura. Questo porterebbe, come effetto immediato, alla riapertura di un Punto Nascite, dove il personale e le attrezzature sono ancora al loro posto: non si nasce più all’Oglio Po, e magari si nasce in casa a Casalmaggiore come accaduto giovedì notte, ma basterebbe poco per riattivare quel servizio nel presidio. E ottenere la sospensiva darebbe ossigeno e morale verso la battaglia probabilmente finale.

Dall’altro lato la data del 15 novembre non reca con sé, in realtà, l’attesa di incontri o sentenze, ma è una scadenza: entro giovedì, e non oltre, infatti le ditte che hanno partecipato al bando di sistemazione del ponte sul Po Casalmaggiore-Colorno possono presentare ricorso. Dita incrociate ancora per alcuni giorni, perché se nessuno alla fine avesse nulla da ridire, la procedura potrebbe fare il suo corso senza intoppi e dunque i lavori sarebbero assegnati, già dal 16, alla Coimpa di Parma, che ha vinto il bando, con un contratto che sancirebbe l’aggiudicazione definitiva. A quel punto potrebbero scattare i 150 giorni di lavoro, più di 30 di collaudo, che farebbero intravedere una luce in fondo al tunnel.

I lavori, ha spiegato nel frattempo alla Gazzetta di Parma Gianpaolo Serpagli, ex delegato alla Viabilità e Infrastrutture prima del rinnovo del consiglio provinciale ducale, dovrebbero infatti partire tra fine novembre e dicembre, sperando che il Po abbia esaurito per quel momento le sue varie ondate di piena e che, soprattutto, nessun ricorso arrivi a guastare e frenare un’iter che, forse, è vicino all’attesa svolta: vedere un cantiere in attività, dopo un anno e due mesi di attesa, sarebbe un altro mezzo sorriso dopo tanti dilemmi.

Giovanni Gardani 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...