Ambiente

Piazza Garibaldi, a maggio proposta di sperimentazione: verde urbano e area 20, firma Matteo Dondé

Questo pomeriggio, a Palazzo Porcelli, l'architetto Matteo Dondé, Gian Carlo Simoni del Comitato Slow Town, Damiano Chiarini del gruppo Persona Ambiente, la dottoressa Chiara Mina

CASALMAGGIORE – Piazza Garibaldi più fruibile e vivibile, grazie ad un progetto dell’architetto Matteo Dondé, tra i maggiori esperti europei in mobilità dolce. Con un possibile coinvolgimento del Politecnico sulla progettazione. Un’idea grande, al momento poco più di un sogno ma in fondo i progetti partono e sempre da quello.

Questo pomeriggio, a Palazzo Porcelli, l’architetto Matteo Dondé, Gian Carlo Simoni del Comitato Slow Town, Damiano Chiarini del gruppo Persona Ambiente, la dottoressa Chiara Mina ed un gruppo – piuttosto esiguo invero – di commercianti si sono incontrati per discutere di sperimentazione, di rigenerazione urbana e slow town.

La sperimentazione dovrebbe partire a maggio, probabilmente il 10 ed il progetto dovrebbe essere a cura proprio dell’architetto Matteo Dondé. La lezione di via Baldesio è stata appresa in pieno: se Dondé e il Politecnico metteranno mano alla questione saranno, in caso di realizzazione, lo stesso architetto e l’eccellenza dell’università ad occuparsi della realizzazione sino in fondo. Evitando così passaggi che porterebbero a minare i progetti originari.

I se: il comitato slow town ha chiarito che dovranno essere gli stessi commercianti a portare avanti l’idea e non più un comitato o un’associazione che al limite ci metterebbero solo il supporto. Il periodo elettorale non è stata scelta frutto del caso. La sperimentazione in piazza Garibaldi e probabilmente via Favagrossa sarà fatta a cavallo del periodo elettorale, quando le amministrazioni prossime venture dovranno prendersi impegni precisi da portare avanti.

Si è parlato di tanti argomenti legati alle città più vivibili e alla rigenerazione: “Avete la fortuna – ha spiegato l’architetto Dondé di avere una piazza tra le più belle dei comuni della Lombardia. Non servono grossi cambiamenti”. E’ stato lo stesso Dondé a prendersi, nell’eventualità, l’impegno di coinvolgere il Politecnico nella fase progettuale. Si è parlato pure della grande opportunità dello sviluppo di itinerari turistici integrati con Sabbioneta. “40 mila visitatori l’anno, che potrebbero trovare a Casalmaggiore un punto di arrivo ed un luogo di interesse – ha aggiunto Chiarini – a cui magari fare fare un tour sul fiume, fornire locali che già ci sono o strutture ricettive”.

I cambiamenti: la piazza dovrebbe essere concepita interamente come area 20, restando aperta al traffico. Quattro attraversamenti pedonali rialzati, il disegno diverso dell’intersezione tra la via Marconi e la piazza stessa. E poi ancora il possibile allargamento del marciapiede dove possibile, la posa di piante (almeno una quarantina) in vari punti, e (siamo sempre a livello di grandi sogni) un ripensamento complessivo della brutta illuminazione della piazza, pensando magari a lampioni.

Una rivoluzione senza precedenti insomma. Al momento sulla carta. Una città che guarda al futuro. Ed il futuro, si sa, comincia sempre dai sogni…

Nazzareno Condina

 

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