Cronaca

Nato in casa col Punto Nascite chiuso: le reazioni tra rabbia e orgoglio di un territorio

Mamma e bimbo stanno bene, come sappiamo, ma se uno dei due non ce l’avesse fatta? Per fortuna il territorio si è mobilitato senza dover aspettare la tragedia

CASALMAGGIORE – Il parto in casa, in un condominio dell’Asolana, non poteva passare inosservato. Quella notizia è servita anche a integrare il fascicolo che l’avvocato Antonino Rizzo di Cremona presenterà al Tar della Lombardia, con la richiesta di sospensiva che potrebbe essere accolta, o respinta, già mercoledì prossimo (14 novembre), giorno in cui è fissata la prima udienza.

Mamma e bimbo stanno bene, come sappiamo, ma se uno dei due non ce l’avesse fatta? Per fortuna il territorio si è mobilitato senza dover aspettare la tragedia, capendo comunque – anche col lieto fine – la pericolosità estrema di una situazione del genere. E’ vero, il bimbo è nato prematuro, anticipando i tempi, ma il mistero della vita è insondabile e può sorprendere. E, in ogni caso, col Punto Nascite aperto a Oglio Po, da quell’abitazione sull’Asolana sarebbero serviti al massimo (al massimo!) 5 minuti di auto per ritrovarsi in reparto, mentre a Cremona si parla di un tragitto, in condizioni di buona visibilità – manco a farlo apposta, a Casalmaggiore nel mentre è pure arrivata la nebbia in queste ore – che va da 35 ai 50 minuti.

Le reazioni non sono mancate: i commenti alla notizia, che al solito circolano soprattutto sul web, sono soprattutto di gente comune: c’è chi paragona la situazione a quella del film di Olmi l’Albero degli Zoccoli, ambientato a inizio Novecento, in un ritorno al passato completamente fuori dal tempo nella benestante Lombardia; chi spera che questo episodio serva a fare cambiare idea a qualcuno; chi diventerà mamma e, guardando a Cremona, Asola e Guastalla come possibile nuova meta, parla di soluzioni troppo lontane in condizioni di vera urgenza, come quella capitata alla famiglia che abita in fregio all’Asolana.

E poi c’è chi, facendo le congratulazioni ai neogenitori, riassume il pensiero di un territorio intero: “È una vergogna chiudere un Punto Nascite così efficiente ed eccellente. Andava rilanciato e non chiuso, potenziandone le risorse. È rischioso fare partorire le mamme in strutture che distano 40 minuti di macchina da qui. È un servizio essenziale che è stato tolto al territorio”. Intanto si attende il 14, giorno della prima verità, non ancora definitiva. Ma, rilanciando il pensiero dell’ex sindaco Luciano Toscani, è giusto anche dirsi: comunque vada, arrivederci al 15!

G.G.

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