Cronaca

Teatro all'Antica, la Regione chiude il cerchio dei finanziamenti: ora il bando, lavori a maggio

I lavori partiranno con la bella stagione: si parla di un cantiere della durata di 90-120 giorni, che prevede pure che il tetto venga scoperchiato, il che in caso di maltempo porterebbe a rinvii e al rischio di stop continui.

SABBIONETA – La delibera di giunta Regionale che ha assegnato ufficialmente 227mila euro al comune di Sabbioneta per la riqualificazione a livello sismico del Teatro all’Antica dello Scamozzi, primo intervento serio di questo tipo in cinque secoli di storia, consente di aggiornare lo stato dell’arte e di fare il punto dei lavori, o meglio delle pratiche che porteranno all’apertura del cantiere.

Anzitutto i lavori costeranno in totale 400mila euro, di cui 227mila recuperati appunto dalla struttura commissariale post sisma del 2012, dunque in arrivo come visto da Regione Lombardia, 145mila già stanziati da Fondazione Cariplo e 56mila, dunque una parte davvero esigua, messi sul piatto dal bilancio del comune sabbionetano. In pratica mancava solo la delibera regionale – ancora collegata agli interventi del terremoto che tra maggio e giugno colpì l’Emilia Romagna e pure la zona della Lombardia più vicina alle province di Modena, Reggio e Parma – per poter dare il via, ora, al bando di assegnazione lavori.

E se questo passaggio avverrà entro la fine dell’anno solare 2018, ecco che il comune ha rivisto il cronoprogramma dei lavori: “Inizialmente infatti – spiega il sindaco di Sabbioneta Aldo Vincenzi – avevamo pensato di fare partire il cantiere tra dicembre e gennaio: poi però in seguito ad approfondimenti puntuali, abbiamo pensato che è meglio iniziare i lavori con la bella stagione, dunque verso il mese di maggio 2019”. Il motivo è semplice: le operazioni, infatti, saranno prolungate, dato che si parla di un cantiere della durata di 90-120 giorni da bando, e prevedono pure che il tetto venga scoperchiato, il che in caso di maltempo porterebbe a rinvii e al rischio di stop continui. Meglio, insomma, non avere fretta e attendere la bella stagione.

Non si tratta in ogni caso dell’unica esigenza: se infatti il consolidamento sismico è doveroso per evitare nel tempo brutte sorprese ad una struttura che ha pur sempre più di 500 anni, ecco che alla generosità dei cittadini, mediante piccole donazioni, e in attesa eventualmente di un’opera più cospicua di Mecenatismo, si chiede invece un ulteriore aiuto per provare a recuperare gli affreschi alle pareti del teatro, in parte visibilmente usurati sempre dal trascorrere del tempo.

G.G.

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