Iris Calvatone, revocato il contributo da 1.5 milioni: Fond. Cariplo spiega perché
"Nessun giudizio quindi sul fatto che l'opera non sia partita. Può accadere, che l’idea nasca su uno slancio che poi non trovi effettivamente concretezza".
CALVATONE/CASTELDIDONE – La notizia è emersa sulla pagina di Regione Lombardia, perché qui durante la giunta regionale di lunedì è stata ufficializzata. Il contributo di Fondazione Cariplo alla Fondazione Iris di Calvatone, assegnato nel 2015 per il bando Emblematici Maggiori, è stato revocato.
All’epoca si parlava di un contributo complessivo di 2 milioni di euro, di cui 1 milione e 540mila euro da Fondazione Cariplo e 660mila euro da Regione Lombardia: Iris aveva presentato un progetto importante, dal titolo “Biocomunità – Integrazione sociale e culturale, economia solidale, agricoltura biologica per una comunità ambientale innovativa”, che insiste soprattutto sul territorio di Casteldidone. Si tratta di un progetto che – come si può leggere in una delibera di maggio 2015, quando l’idea venne presentata, dell’Unione Foedus – prevede la realizzazione di azioni di ricerca e studio per la sperimentazione colturale e di antiche varietà di cereali a grano duro, collegato anche al polo di valorizzazione e trasformazione dei prodotti agricoli derivanti da coltivazione biologica. Un polo, riportiamo dal progetto e agli articolo che nel 2016 lo presentavano, in particolare costituito da un comparto di lavorazione cereali per la produzione di pasta, un edificio polifunzionale destinato a museo, mensa e sala congressi e da un ampio parco aperto al pubblico.
Il contributo di 1 milione e 540mila euro da Fondazione Cariplo è stato però interamente revocato: la stessa Fondazione precisa che “qualora un progetto che ha ricevuto un finanziamento non trovi realizzazione si avvia la procedura di revoca. Questo perché le risorse che Fondazione Cariplo mette a disposizione del territorio non restino immobilizzate inutilmente in progetti che non hanno concretezza. Questa regola vale per tutti i progetti che si trovano nella condizione in cui si è venuta a trovare la Fondazione Iris. Va sottolineato che comunque Fondazione Cariplo non é mai tranchant ma cerca sempre di facilitare la realizzazione di buone idee”.
“Perciò la Fondazione – viene spiegato – ha atteso un periodo ben più lungo di quanto normalmente previsto. Ha anche effettuato un sopralluogo in loco per appurare che il progetto non avesse effettiva cantierabilità. Nessun giudizio quindi sul fatto che l’opera non sia partita. Può accadere, che l’idea nasca su uno slancio che poi non trovi effettivamente concretezza. La coerenza di Fondazione Cariplo però suggerisce di non lasciare risorse inutilizzabili una volta ravvisata l’impossibilità a realizzare il progetto. Il regolamento e il buon senso fanno sì che le risorse possano e debbano essere impiegate per altre iniziative altrettanto meritevoli e fattibili che attendono un sostegno”.
G.G.