Politica

Massimo Mori, mano tesa a Tascarella prima del voto provinciale: "Ideale se veniamo eletti entrambi"

"Un territorio si rappresenta al di là dell’idea politica. Sin qui la Provincia è sempre stata spostata su Crema e Cremona, tralasciando l’Oglio Po. Ora dobbiamo muovere il baricentro verso il Casalasco".

Nella foto Massimo Mori

CASALMAGGIORE – Sembra una sfida tutta casalese, tra due consiglieri comunali di Casalmaggiore, quella tra Calogero Tascarella, esponente del centrosinistra, e Massimo Mori, esponente del centrodestra, a caccia di un ruolo da consiglieri provinciali a Cremona nelle elezioni che si terranno mercoledì. In realtà però Mori si spende nelle ultime ore pre-voto con fair play. “Il mio auspicio è che entrambi possiamo farcela – spiega il consigliere di maggioranza – anche perché un territorio si rappresenta al di là dell’idea politica. Sin qui la Provincia è sempre stata spostata su Crema e Cremona, tralasciando l’Oglio Po. Ora dobbiamo muovere il baricentro verso il Casalasco. Abbiamo pagato, con tanti sacrifici eccessivi, l’assenza ai tavoli che contano, ora è il momento di battere i pugni”.

Ad animare Mori la stessa volontà, dunque, di Tascarella. Come a dire: avversari sì, ma fino a un certo punto. “Entrambi dobbiamo riuscire a riaccendere i fari sul territorio. E’ vero che la Provincia è un ente da anni ormai dissanguato, ma rimane comunque un collegamento tra la Regione e il Comune, un ente di secondo livello che, come tale, può risultare prezioso. Penso all’edilizia scolastica e soprattutto al tema delle infrastrutture, che purtroppo ben conosciamo: e, oltre ai ponti, penso alla Caserma dei Carabinieri di Casalmaggiore. Va cercato un’altra sede oppure bisogna avere il coraggio di riprendersela, dopo che il fondo ha deciso di venderla. Le strutture non sono al 100% e dunque una revisione di quella caserma è auspicabile, anche se la zona è ottima, avendo due uscite su strade importanti di Casalmaggiore. E ancora, le strade, lo sfalcio dell’erba, la polizia provinciale, che vive difficoltà legate al fatto di essere sotto organico. Non c’è bisogno di proclami, anche perché peraltro non votano i cittadini ma gli amministratori. Spero però che sia il sottoscritto sia Tascarella possano entrare in consiglio provinciale: personalmente non ho tessere di partito, ho accettato di candidarmi perché mi è stato chiesto da persone che stimo”.

Giovanni Gardani

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