Cronaca

Casalmaggiore, torna un'antica processione: verso il Santuario della Madonna che sconfisse il colera

La tradizione era andata perduta, fino a domenica, quando assieme alla fede e alla preghiera, Casalmaggiore ha sposato e ritrovato una parte della sua storia.

CASALMAGGIORE – Qualcuno, vedendo quella processione da San Francesco al Santuario della Fontana, domenica si è quasi stupito: a Casalmaggiore, in effetti, in tanto si sono chiesti a quale santo fosse votato quel pellegrinaggio verso il santuario mariano cittadino. Una ricorrenza particolare, un giorno speciale del calendario cristiano?

In effetti la processione ha una radice storica, che però negli ultimi anni era andata persa: a riproporla, come già accaduto anche per altri momenti collettivi e comunitari, che hanno riguardato di recente anche la riapertura di chiesette come quella di San Sebastiano, o Santa Lucia, e lo spazio esterno di quella di San Rocco, il parroco di Casalmaggiore don Claudio Rubagotti, in quale in accordo con padre Eugenio Perolini e agli altri frati cappuccini della Fontana, ha pensato di rinnovare la tradizione. Allargando questa processione e facendola divenire una preghiera contro tutte le malattie.

Così domenica nel tardo pomeriggio ecco che tutto si è compiuto. Leggendo dal sito del Santuario della Fontana si scopre che alla Madonna della Fontana la popolazione di Casalmaggiore si rivolse nel 1855 per sfuggire alla grande epidemia del colera che colpì l’Italia e gran parte dell’Europa. Casalmaggiore ovviamente non ne rimase immune. “Frotte silenziose di uomini e donne, vecchi e bambini con lacrime e preghiere, supplicavano la misericordia della beata Vergine per tanto flagello”, scrive un cronista del tempo. Quasi subito il contagio sparì con gran gioia di tutti. E fu proprio allora, quando il male fu vinto, recita sempre la storia del Santuario della Fontana, che si vide lo spettacolo di una grandiosa processione al Santuario. Erano le popolazioni dei paesi rimasti quasi incolumi dal colera, che venivano, con tutto il clero, a ringraziare Maria, proprio a Casalmaggiore.

La città però non si accontentò di questa unica processione, ma, animata dalla parola dell’Abate Mitrato don Giuseppe Marenghi, emise pubblicamente il voto di recarsi in processione ogni anno, la terza domenica di ottobre, al Santuario, voto che fino a qualche anno fa venne mantenuto. Poi la tradizione era andata perduta, fino a domenica, quando assieme alla fede e alla preghiera, Casalmaggiore ha sposato e ritrovato, sferzata da un forte vento, una parte della sua storia che, tra misticismo e conoscenza, rischiava di andare perduta.

G.G.

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