Cronaca

Via Verdi e via Trento, dallo studio di Favalli alla sperimentazione: "Tante le esigenze di cui tenere conto"

L’assessore all’Istruzione Sara Valentini e l'ingegner Guido Favalli, non potendo ancora svelare i risultati della sperimentazione (72 ore non sono certo sufficienti), hanno presentato lo studio che ha dato il via a tutto questo.

CASALMAGGIORE – Dapprima uno studio commissionato dal comune di Casalmaggiore a un professionista, l’ingegner Guido Favalli, per comprendere le reali esigenze della zona che si trova appena fuori dal Polo Scolastico Romani, che raccoglie ogni giorno 500 studenti con picchi di traffico concentrati ovviamente negli orari di entrata e uscita da scuola; un progetto portato avanti grazie all’appoggio di Regione Lombardia, inserito all’interno delle politiche temporali, volte a migliorare la qualità della vita delle persone; in secondo luogo, partendo da questo studio, dai risultati di indagini sul campo e di interviste ai vari portatori di interesse – studenti, scuola, agenzia di servizio trasporto pubblico e ovviamente anche i commercianti presenti nell’area – una triplice forma di sperimentale che tra via Verdi, via Trento e via Trieste è partita lunedì ed è stata presentata mercoledì mattina a Casalmaggiore in sala giunta.

A farlo l’assessore all’Istruzione Sara Valentini e lo stesso Favalli che, non potendo ancora svelare i risultati della sperimentazione (72 ore non sono certo sufficienti) hanno presentato lo studio che ha dato il via a tutto questo. Dapprima, nella settimana in corso, la Ztl a orari alterni, come già avviene nelle grandi città, con accesso consentito solo a residenti e pullman; poi dalla prossima settimana un turn-over sui parcheggi, eliminando dunque la sosta stanziale; infine il rialzo della ciclabile già esistente ma a raso di via Verdi, per migliorare la sicurezza dei ciclisti. Tre sperimentazioni sulle quali si tireranno poi le somme a fine mese, tenendo conto che il documento e lo studio redatto da Favalli, in collaborazione con con gli studenti delle scuole nel progetto alternanza scuola-lavoro, è indicatore, dunque non impone ma resterà come mezzo di paragone in futuro e servirà per capire dove poter agire per migliorare le cose. In buona sostanza, per farla breve, il documento indicatore indica appunto azioni da intraprendere se vi sono i fondi a disposizione da stanziare. Per adesso può essere valida una buona sperimentazione.

Nella foto Favalli e Valentini durante la conferenza

E’ stato così spiegato che il traffico scolastico riveste il 75% del traffico totale, il che è abbastanza scontato, se vogliamo, vista la zona, ma nel 22% dei casi abbiamo mezzi privati che fanno semplicemente da trasporto, ossia percorrono il tragitto casa-scuola-casa, portando cioè il figlio all’istituto scolastico e poi tornando nella propria dimora. Logico se si arriva da lontano, ma comunque situazione sulla quale riflettere se lo studente vive a Casalmaggiore, magari non lontano dalla scuola. Tanti in ogni caso i diagrammi interessanti presentati, con un fascicolo del quale tenere conto anche in futuro. Intanto le sperimentazioni applicabili e percorribili sono state messe in atto e dureranno, a settimane alterne, fino a fine ottobre. Si è parlato anche di spostare la fermata dei pullman, perché è questo il problema percepito come più pressante dall’area, ma ovviamente si tratta di una strada che è difficile da sperimentare e dunque potrà essere percorsa solo in futuro, eventualmente e previo ulteriori approfondimenti. Per il momento non se ne parla.

“Vi è discrepanza tra il problema reale e quello percepito – ha spiegato Favalli – ma tutti sono abbastanza concordi nel ritenere che il passaggio degli autobus crea i maggiori disagi. I numeri del traffico, per il resto, non sono altissimi, ma si concentrano su ingresso e uscita dalla scuola. Dunque dobbiamo lavorare sugli orari di punta, anche perché non dobbiamo dimenticare che la scuola fonda parte della propria offerta formativa proprio sull’accessibilità, che dunque va migliorata. Al contempo dobbiamo valutare le richieste degli operatori economici della zona, che spesso hanno una clientela para-occasionale, ossia gli stessi studenti che si fermano per prendere il giornale o per un pezzo di pizza: dunque spostare la fermata dei pullman può creare un danno, così come può avvicinare la clientela l’eliminazione di una sosta stanziale, cioè fissa. Come sempre vi sono differenti esigenze e noi dobbiamo trovare una sintesi, partendo da questo strumento, che è uno studio che non si esaurisce ma potrà essere utilizzato ancora in futuro”.

Sara Valentini, dal canto suo, ha rimarcato come siano tre i passaggi legati alle politiche territoriali: la prima, già presentata, ha portato alla desincronizzazione degli orari di avvio delle lezioni per favorire il trasporto scolastico; la seconda è appunto la sperimentazione in corso al Polo Romani; la terza sarà l’accessibilità ai servizi al CSC, della quale si parlerà in una futura conferenza. “E’ un lavoro durato un anno e mezzo e che va avanti – ha rimarcato Valentini – e che soprattutto si basa su studi di professionisti, su finanziamenti regionali e su dati certi, non su sensazioni. La vivibilità della città e l’ambizione di valorizzare i servizi per rendere Casalmaggiore più attrattiva per i cittadini e per chi viene da fuori sono il nostro scopo. La diffusione delle politiche temporali, infatti, con queste azioni pilota non privilegia un singolo settore, come quello della viabilità, ma cerca di investire su più ambiti e di venire incontro a diverse esigenze con azioni di interesse collettivo”.

Giovanni Gardani

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