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'GioChiAmo', domenica inaugurazione della mostra fotografica e di giocattoli a Santa Croce

Viaggio dopo viaggio è nata l’idea di mostrare, oltre alle immagini, dei giochi, forse poveri e semplici, ma ricchi di fantasia e creatività. Così in mostra troveremo anche i giocattoli, raccolti da Alberto Fortunato, costruiti dai bambini poveri

CASALMAGGIORE – Inaugurerà domenica prossima, a Santa Croce a partire dalle 17, la Mostra Fotografica di Stefano Anzola ‘Giochiamo’ a cui è unita la collezione privata di giocattoli africani di Alberto Fortunato.

Il gioco è un aspetto della vita di ogni bambino di cui, spesso, noi adulti tendiamo a sottovalutarne l’importanza così da non soffermarci ad osservare come e con cosa giocano i ragazzi. Durante un viaggio in Asia, guardando i bambini giocare, Stefano Anzola ha iniziato a catturare, grazie alle immagini fotografiche, le diverse modalità di gioco dei bambini nel mondo. Ha così cominciato a ricercare in ogni viaggio, in ogni Paese, le situazioni ludiche per mostrare ai bambini occidentali ed ai loro genitori una diversa realtà, che spesso non è molto dissimile a quella esistente fino a qualche anno fa nella nostra società.

Viaggio dopo viaggio è nata l’idea di mostrare, oltre alle immagini, dei giochi, forse poveri e semplici, ma ricchi di fantasia e creatività. Così in mostra troveremo anche i giocattoli, raccolti da Alberto Fortunato, costruiti dai bambini poveri con materiali riciclati trovati in strada, tra i rifiuti, che nella loro semplicità mostrano tuttavia l’inventiva di questi ragazzi meno fortunati. Un universo dei piccoli, fatto di giochi e giocattoli molto diversi nei materiali e tuttavia tanto simili. Non è facile costruire giocattoli o inventare giochi con pochi mezzi, ma una macchinina è pur sempre una macchinina, un pallone fatto di stracci rotolerà lontano come quello di cuoio. Chissà che a qualcuno di noi non verrà un po’ di nostalgia, ripensando alla propria infanzia sprigionando pensieri e sentimenti di un mondo magico che credevamo perduto per sempre.

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