Cronaca

Perugia-Assisi, anche il comprensorio Oglio Po in marcia per la pace

Da segnalare i diversi spunti che sono arrivati dal palco di Assisi, davanti al quale i Casalaschi e i Viadanesi sono giunti dopo avere percorso il tratto più breve della marcia (18 km su un totale di 28). FOTOGALLERY

ASSISI – Si sono mosse quasi 300 persone anche dalla provincia di Cremona e dal comprensorio Oglio Po, oltre che dalla Bassa Reggiana, per partecipare alla Marcia della Pace, organizzata domenica tra Perugia e Assisi. Ben 100mila i partecipanti totali, con tante scuole e tanti bambini e con ben 15 km di “marcia coperta”, ossia di persone che hanno percorso in contemporanea il tracciato.

Dal Casalasco-Viadanese sono partiti tre pullman: il primo da Piadena organizzato dagli Amici di Emmaus, il secondo da Casalmaggiore (con tappa a Viadana) organizzato da Associazione Persona Ambiente, Anpi, Noi Ambiente e Salute e Acli, il terzo invece da Guastalla organizzato dall’associazione Un Bambino per Amico. In totale dunque 150 persone dal comprensorio più altre 150 circa da Cremona, dove anche la componente casalasca della Cgil ha giocato un ruolo importante nell’allestire il viaggio. Da segnalare i diversi spunti che sono arrivati dal palco di Assisi, davanti al quale i Casalaschi e i Viadanesi – che per un breve tratto hanno marciato assieme al sindaco di Assisi Stefania Proietti – sono giunti dopo avere percorso il tratto più breve del cammino (18 km su un totale di 28 previsti).

Carlo “Carlin” Petrini di Slow Food Italia ha ricordato come per risolvere il problema della fame nel mondo (e tutti i temi ad esso connessi, tra i quali anche l’immigrazione incontrollata dall’Africa) basterebbero 34 miliardi di dollari, cifra irrisoria al cospetto dei 1900 miliardi all’anno che il mondo spende in armamenti. E’ stato ricordato poi, da parte del gruppo Articolo 21, quando sia significativo il ruolo del giornalismo e quanto questo vada difeso, ricordando i professionisti del settore (tre solo negli ultimi mesi) uccisi per avere cercato di indagare su questioni scomode al potere. Il pensiero è andato a Giulio Regeni “e ai tanti Giulio Regeni che ancora ci sono e le cui storie magari restano sconosciute”, così come è stata ricordata la presenza, anche in Italia (a Ghedi, Aviano e Pordenone solo per restare ai casi citati), di arsenali atomici, dei quali molti non conoscono l’esistenza.

G.G.

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