Cultura

La Vittoria Alata di Calvatone originale mostrata in pochi scatti: a dicembre 2019 sarà esposta?

Calvatone sogna di poter allestire un volo speciale per andare ad ammirare quella statua casualmente ritrovata in località Costa di Sant’Andrea durante l’aratura di un campo (il campo del Generale) di proprietà della famiglia Alovisi di Piadena.

CALVATONE – Eccola, splendida in foto provenienti dai laboratori dell’Ermitage di San Pietroburgo, la “Vittoria di Calvatone”. Poche immagini esposte solo domenica nel Visitors Centre di Calvatone nella mostra organizzata da Lilia Palmieri dell’Università di Milano, in occasione della sagra del paese poi frettolosamente nascoste, hanno potuto far vedere il fascino, l’eleganza e le straordinarie qualità dell’originale bronzeo rinvenuto nel 1836, sparito per 73 anni e riscoperto in Russia solo due anni fa. Restauratori russi e tedeschi sono al lavoro per restaurare il capolavoro rinvenuto nei depositi del museo russo dove, alla fine della guerra, era stata frettolosamente classificata come scultura francese del XVII secolo. Solo la desecretazione di documenti riservati ha concesso l’identificazione di quell’opera confusa tra 40mila casse di legno provenienti dalla Germania sconfitta e priva di numero di inventario.

La Vittoria sarà la star di una grande esposizione che l’Ermitage ha organizzato per dicembre 2019. Calvatone sogna di poter allestire un volo speciale per andare ad ammirare quella statua casualmente ritrovata in località Costa di Sant’Andrea durante l’aratura di un campo (il campo del Generale) di proprietà della famiglia Alovisi di Piadena. La statua venne studiata e l’attribuzione fu data a un artista romano del II secolo dopo Cristo. Venne dapprima trasferita al Museo di Brescia, poi venduta al Re di Prussia Federico Guglielmo IV per essere esposta al Museo delle Antichità di Berlino.  Poi i bombardamenti di Berlino nel 1945 e il trasferimento in Russia insieme ad altri capolavori. A noi restarono almeno otto copie, tra cui una a Calvatone e l’altra al museo civico di Cremona, un’altra al museo di Berlino e al Puskin di Mosca. A dicembre del prossimo anno la possibilità di vederla esposta.

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