Il capolavoro di Jacopino da Tradate sotto i riflettori nella conferenza al Diotti
La volontà del Parroco don Claudio Rubagotti di rendere più ampiamente fruibili ai cittadini di Casalmaggiore gli edifici sacri consente ora una più facile accessibilità e una piena valorizzazione di questo capolavoro del Quattrocento lombardo.
CASALMAGGIORE – Il Cristo deposto di Jacopino da Tradate, scultura in marmo conservata nella chiesa di San Francesco a Casalmaggiore (appartenente ab antiquo al medesimo luogo sacro, prima della sua ricostruzione novecentesca), è da tempo sotto i riflettori degli storici dell’arte, anche se è ancora poco conosciuta dai cittadini di Casalmaggiore. La volontà del Parroco don Claudio Rubagotti di rendere più ampiamente fruibili ai cittadini di Casalmaggiore gli edifici sacri consente ora una più facile accessibilità e una piena valorizzazione di questo capolavoro del Quattrocento lombardo.
L’attribuzione a Jacopino da Tradate, il celebre scultore tardogotico attivo nella fabbrica del Duomo di Milano, spetta a un contributo della storica dell’arte Laura Cavazzini pubblicato nel 1997 sulla rivista «Prospettiva» (Jacopino da Tradate fra la Milano dei Visconti e la Mantova dei Gonzaga), argomento poi ripreso nel volume Il crepuscolo della scultura medievale in Lombardia (Firenze, Olschki, 2004). La scultura, confermata a Jacopino con l’autorevole avallo, tra gli altri, di Enrico Castelnuovo, è stata esposta nella grande mostra milanese dedicata a L’arte a Milano dai Visconti agli Sforza tenutasi nel 2015 a Palazzo Reale, dove campeggiava in una delle sale più belle e suggestive e, più recentemente, ha avuto una sua visibilità mediatica grazie a un articolo di Tomaso Montanari pubblicato sul «Venerdì» di «Repubblica».
Laura Cavazzini, attualmente docente di Storia dell’Arte medievale presso l’Università di Trento, ha accolto l’invito dell’Amministrazione Comunale di Casalmaggiore di tornare sull’argomento con una conferenza dedicata a Jacopino da Tradate e al Cristo deposto di Casalmaggiore. L’incontro, introdotto da Giorgio Milanesi e da Valter Rosa, si svolgerà presso il Museo Diotti sabato 6 ottobre alle ore 16,30 (ingresso libero). Al termine sarà possibile recarsi a visionare insieme la scultura nella Chiesa di San Francesco.
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