Cronaca

Taglieggiata dall'ex per oltre 5mila euro, 29enne di Viadana lo denuncia e lo fa arrestare

La forza datagli dal padre, a cui poi la vittima ha raccontato tutto, ha indotto la donna, all’atto dell’ultima richiesta estorsiva di 300 euro a rivolgersi ai carabinieri della compagnia di Guastalla che martedì pomeriggio si sono recati all’incontro.

GUASTALLA/VIADANA – “Dammi i soldi, altrimenti succede quello che tu sai, l’albanese viene e fa del male a te e alla tua famiglia”. Questa è l’ultima di una serie infinite di richieste estorsive che un 33enne parmigiano da oltre un mese rivolgeva alla sua ex compagna, una 29enne mantovana, di Viadana, che nel tempo, per timore che potesse capitare qualcosa a lei, alla sua famiglia ed al bar che sino a fine agosto gestiva in provincia di Parma, ha versato nelle tasche del suo aguzzino una somma complessiva ammontante ad oltre 5mila euro.

Ridotta senza soldi per soddisfare le richieste estorsive, la donna non ha esitato ha impossessarsi anche del denaro del padre con cui nell’ultimo periodo era andata a convivere. La forza datagli dal padre, a cui poi la vittima ha raccontato tutto, ha indotto la donna, all’atto dell’ultima richiesta estorsiva di 300 euro a rivolgersi ai carabinieri della compagnia di Guastalla che martedì pomeriggio si sono recati all’incontro, nel parcheggio di un supermercato della bassa reggiana, fermando l’uomo trovato in possesso dei 300 euro appena ricevuti dalla vittima e preventivamente fotocopiati dai militari all’atto della denuncia.

Con l’accusa di estorsione così martedì pomeriggio i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Guastalla, guidato dal Maggiore Luigi Regni, hanno arrestato un 33enne di Polesine Parmense, ristretto dopo le formalità di rito a disposizione della Dr.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana. La vittima, che dal 2016 alla fine dello scorso mese di agosto gestiva un bar in provincia di Parma, nel mese di maggio, dopo una convivenza con l’odierno indagato durata due anni, ha deciso di interrompere la relazione sentimentale. Da quel momento sono iniziate le richieste di denaro, inizialmente come apparenti prestiti, per poi manifestarsi in vere e proprie richieste estorsive necessarie per evitare che un fantomatico albanese facesse del male a lei, alla sua famiglia e danni all’esercizio commerciale.

Caduta in un vero e proprio stato di terrore psicologico la donna ha incominciato a versare le somme richieste di volta in volta arrivando anche a sottrarre denaro al padre con cui nel frattempo è andata a convivere. Le continue e sempre più pressanti richieste di denaro hanno indotto la vittima a confidare al padre quanto le stava accadendo. Grazie al supporto familiare la 29enne ha trovato quindi la forza di chiedere aiuto ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Guastalla ai quali denunciava l’accaduto. Durante la stesura della denuncia sul cellulare della donna pervenivano tramite l’applicativo Whatsapp messaggi con chiare richieste estorsive accompagnate da telefonate continue da parte del 33enne.

La soluzione del caso si è quindi presentata ai carabinieri che invitavano la vittima ad andare all’appuntamento per consegnare i 300 euro richiesti. All’appuntamento ovviamente si recavano anche i militari di Guastalla che avevano preventivamente fotocopiato le banconote e che dopo la cessione fermavano l’uomo trovandolo in possesso dei soldi appena ricevuti. La naturale conseguenza è stato quindi l’arresto del 33enne per estorsione.

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