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Ponte, Piloni e Forattini (PD): "Dalla Regione ci aspettiamo risposte concrete"

"Nel nostro documento chiediamo alla Giunta lombarda che si riattivino i contatti con l'Emilia Romagna per seguire da vicino i lavori di ripristino della sicurezza del ponte per arrivare a una riapertura in tempi brevi".

MILANO – “Si preannuncia una settimana intensa per le sorti di chi attraversa il ponte di Casalmaggiore. Domani, durante la prima seduta di consiglio regionale dopo la pausa estiva, l’assessore risponderà finalmente, dopo 4 mesi, alla nostra interpellanza e giovedì, in commissione Territorio e Infrastrutture, si terrà l’audizione del comitato Treno-Ponte-Tangenziale”.

I consiglieri regionali del PD Matteo Piloni e Antonella Forattini comunicano così le iniziative in programma al Pirellone riguardanti le sorti del ponte di Casalmaggiore, chiuso ormai più di un anno fa per un problema strutturale e che tanti disagi ha causato e sta causando ai cittadini e all’economia locale.

“Nel nostro documento chiediamo alla Giunta lombarda che si riattivino i contatti con l’Emilia Romagna per seguire da vicino i lavori di ripristino della sicurezza del ponte per arrivare a una riapertura in tempi brevi. Oltre a ciò, chiediamo che la Regione Lombardia, insieme all’Emilia Romagna e al Governo, stanzino le risorse per la progettazione di un nuovo ponte” spiegano Piloni e Forattini, ribadendo tutte le questioni sul tavolo, ma ponendo l’accento sulla necessità di realizzare una nuova infrastruttura e ricordando che, durante l’assestamento di bilancio del 31 luglio scorso il Consiglio ha approvato, pur senza impegno economico, un ordine del giorno del PD che invitava la Giunta lombarda a predisporre un progetto per la realizzazione di un nuovo ponte.

“Sappiamo bene che la competenza principale è del Governo, che fino ad oggi non ha fatto ancora nulla in merito alla necessità di un nuovo ponte – riconoscono i consiglieri – Anzi, dal Ministro Toninelli, che durante la campagna elettorale ha compiuto diversi sopralluoghi, leggiamo solo continue dichiarazioni che riportano spesso notizie errate. L’ultima risale al 9 settembre scorso, quando, in un’intervista a Repubblica, dichiara di essere intervenuto con 35 milioni di euro per i ponti del Po. Soldi che però ha stanziato il Governo Gentiloni grazie all’ex Ministro Delrio e all’interessamento dell’On. Luciano Pizzetti. Questi soldi sono gli unici atti concreti che riguardano i ponti del Po, tra cui quello di Casalmaggiore. Dall’attuale Governo, al momento, continuiamo ad ascoltare solo inutili chiacchiere”.

“Per questi motivi chiediamo un interessamento in prima persona della Regione – spiegano Piloni e Forattini – affinché intervenga nei confronti del Governo per mantenere alta l’attenzione su un problema infrastrutturale estremamente serio”.

Non è solo la questione del ponte che affligge la zona, infatti i consiglieri dem hanno inviato oggi una lettera agli assessori Massimo Sertori e Davide Caparini, rispettivamente al Territorio e al Bilancio, per sollecitare un incontro sulle diverse problematiche che riguardano il territorio casalasco-viadanese.

“C’è la necessità di istituire una sorta di agenda del territorio casalasco-viadanese, con l’obiettivo – concludono Piloni e Forattini – di far fronte alle varie questioni sul tavolo, così da seguirle con la dovuta attenzione e le necessarie azioni, coinvolgendo ovviamente le realtà locali, istituzionali, economiche e sociali”.

Qui sotto il testo dell’interpellanza presentata.

“I sottoscritti Consiglieri regionali,

PREMESSO CHE:

il 7 settembre 2017 per un problema strutturale le province di Cremona e Parma hanno emesso un’ ordinanza di chiusura del Ponte di Casalmaggiore verificato il peggioramento delle lesioni costituenti l’impalcato del ponte;

La chiusura del ponte ha determinato per il territorio gravi disagi per i lavoratori e complicazioni per l’economia locale;

PRESO ATTO CHE:

a seguito della chiusura al transito del ponte, le amministrazioni interessate – in particolare le Province di Cremona e Parma e i Comuni di Casalmaggiore, le Regioni Lombardia ed Emilia Romagna – si sono da subito attivate per valutare le condizioni di ripristino dell’opera, i relativi tempi e costi, i servizi necessari a garantire la mobilità dei cittadini per tutto il periodo di interruzione;

Per quanto riguarda il servizio ferroviario, gli Enti Locali hanno sollecitato interventi per alleviare i disagi all’utenza pendolare nel periodo di chiusura del ponte, considerate anche le limitazioni di transito e di capacità sui ponti stradali adiacenti (in particolare quello di San Daniele Po e quello di Viadana);

A distanza di mesi, il rafforzamento delle composizioni dei treni gestisti da Trenord, in alcune fasce orarie non di punta, non è risultato confacente con le esigenze dei pendolari;

La direttrice ferroviaria Brescia-Piadena-Parma resta una tratta inadeguata e inaffidabile, tant’è che 35 Sindaci hanno mandato una diffida a Trenord e a RFI, e il comitato TrenoPonteTangenziale, per sollecitare interventi, ha inviato due esposti in Procura;

Nei mesi scorsi la Provincia di Parma ha concluso le indagini e le verifiche strutturali sul ponte che hanno confermato una situazione di grave criticità strutturale, tale da ripensare il progetto del Ponte;

RICORDATO:

l’impegno del Governo che con il decreto fiscale ha stanziato 30 mln di euro per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza dei ponti sul fiume Po;

l’impegno delle province di Parma e Cremona che hanno stipulato il protocollo d’intesa richiesto dal Ministero delle Infrastrutture per il Ponte sul Po di Casalmaggiore;

che con questo protocollo, i due Enti stabiliscono di comune intesa che Parma sia il soggetto attuatore, e quindi anche il destinatario dell’intero finanziamento di 12 milioni di euro e se sarà necessario integrare le risorse in corso d’opera, le province si impegnano a intervenire con risorse aggiuntive;

che alla Provincia di Parma faranno capo le procedure di intervento: progettazione esecutiva, validazione, acquisizione di pareri, conferenza dei servizi, gare di appalto, direzione lavori;

che in data 20 marzo si è svolta la Conferenza di servizio per esprimere il parere sul progetto di risanamento conservativo del Ponte sul fiume Po e nei prossimi mesi; il progetto andrà a gara a giugno per poi avviare i lavori per sette mesi e aprirlo entro la primavera del 2019;

che solo la stretta sinergia operativa tra le strutture tecniche degli Enti, e la stretta collaborazione con i diversi livelli Istituzionali, ha consentito di trovare una soluzione funzionale che, permettesse nel più breve tempo possibile, la risoluzione delle problematiche delle infrastrutture sul Po;

preoccupati della recente decisione di Regione Lombardia di accantonare il progetto di Lombardia Mobilità;

condividendo la necessità di definire una tempistica certa con Anas per la predisposizione del progetto del nuovo ponte;

INTERPELLANO L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE:

se non ritiene indispensabile riprendere fin da subito l’interlocuzione con la Regione Emilia Romagna per seguire oltre a tutte le fasi dell’approvazione e dell’esecuzione del progetto e concludere le operazione di ripristino delle condizioni di sicurezza e garantire la transitabilità della struttura nel minor tempo possibile;

se non crede che contestualmente alla ristrutturazione del Ponte con la riapertura del manufatto, insieme alla Regione Emilia Romagna e al Governo, non sia importante stanziare le risorse necessarie e predisporre il progetto del nuovo ponte”.

redazione@oglioponews.it

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