Punto Nascite, partita la lettera di diffida a Regione Lombardia: che dovrà agire in 10 giorni
Il comprensorio fa sul serio, tanto che nella lettera viene indicato anche il conferimento dell’incarico all’avvocato Rizzo di Cremona, il quale avrà il compito di difendere i vari comuni nel caso in cui la nuova richiesta di deroga non venisse regolarmente inviata.
CASALMAGGIORE – Il Punto Nascite dell’ospedale Oglio Po chiuderà il 31 ottobre, come era prevedibile dunque in anticipo rispetto alla fine dell’anno 2018 (ma già si sapeva). Tuttavia i sindaci del comprensorio Oglio Po, al di là del pensiero e dell’appartenenza politica, uniscono le forze e provano un nuovo tentativo, forse l’ultimo, per scongiurare la chiusura: la missiva è infatti stata spedita giovedì nel tardo pomeriggio, con la firma di quattro primi cittadini – una strada intrapresa per velocizzare i tempi, non essendo possibile raccogliere in poco tempo gli autografi di tutti i sindaci comprensoriali interessati – ossia Filippo Bongiovanni di Casalmaggiore, Giuseppe Torchio di Bozzolo, Stefano Belli Franzini di Gussola e Alessandro Sarasini di Commessaggio.
Si tratta di una lettera di diffida indirizzata a Regione Lombardia, che ora ha dieci giorni di tempo per eseguire quanto richiesto. In buona sostanza nello scritto i sindaci comprensoriali chiedono che Regione Lombardia spedisca al Comitato Percorso Nascite Nazionale una nuova richiesta di deroga, che garantisca l’apertura del Punto Nascite. Il motivo è noto: la precedente richiesta di deroga infatti riportava dati geografici e chilometrici errati: in quel documento veniva stimata in 25 minuti la distanza da Casalmaggiore a Cremona, a Mantova o ad Asola, ossia ai più vicini Punti Nascite in Lombardia, quando in realtà la stessa distanza varia dai 41 minuti di media da Casalmaggiore ai 46 o 57 minuti da Viadana. Senza dimenticare la possibilità che i tempi vengano dilatati da nebbie, traffico o maltempo.
Da qui la richiesta affinché Attilio Fontana, governatore di Regione Lombardia, si muova in questa direzione: il comprensorio fa sul serio, tanto che nella lettera viene indicato il conferimento dell’incarico all’avvocato Antonino Rizzo del foro di Cremona, il quale avrà il compito di difendere i vari comuni, nel caso in cui la nuova richiesta di deroga non venisse regolarmente inviata entro il periodo di dieci giorni fissato.
G.G.