Cronaca

Ragno violino, diversi avvistamenti sul territorio: paura tra la popolazione

Cosa fare quando si viene punti? “Le lesioni non vanno sottovalutate” continua Barchiesi. “Innanzitutto non bisogna schiacciare la puntura. Si deve lavare subito con acqua e sapone, possibilmente anche con amuchina".

Per chi vive nel cremonese la parola ‘violino’ richiama automaticamente il celebre strumento che caratterizza la città di Cremona. Tuttavia il termine violino sta anche a identificare una particolare tipologia di ragno, il ragno violino (il cui nome scientifico è Loxosceles rufescens), appunto, che si sta diffondendo sempre più anche nel nostro territorio e che preoccupa non poco la popolazione, in quanto è tra i più velenosi. Viene detto “violino” a causa della caratteristica macchia a forma di violino che ha sul corpo. Negli ultimi tempi questo ragno è stato avvistato da diversi residenti, in case e giardini. Nel maggio scorso un esemplare è stato portato all’Ats di Cremona da un uomo che lo aveva trovato in casa, anche se per il momento non si sono verificati casi di punture di questo ragno finiti all’attenzione delle autorità sanitarie.

La cosa certa, come spiega Anna Barchiesi, responsabile del dipartimento di prevenzione medica dell’Ats Valpadana è che “le punture di questo aracnide non vanno prese sotto gamba”. Questo perché esse “portano con sé delle lesioni cutanee importanti” continua la dottoressa. Del resto in quest’ultimo mese si sono verificati numerosi casi di punture da ragno violino, soprattutto in centro Italia, che hanno provocato situazioni anche gravi, con qualche soggetto che ha addirittura rischiato l’amputazione di un arto.

“Si tratta di un insetto che vive per lo più in zona mediterranea, dove c’è un clima asciutto, ma la tropicalizzazione del clima anche da noi, con inverni sempre meno freddi ed estati calde, ha creato un ambiente favorevole anche qui”, spiega ancora Barchiesi. “Si tratta di un ragno eremita, che vive isolato, e non è infestante. Si trova quasi esclusivamente nelle case ed è un ragno con abitudini notturne. Di giorno rimane rintanato: ama stare trai i tessuti o dietro i mobili, negli scantinati e nei solai. Si può trovare anche tra le cataste di legna. Anche per questo è sempre opportuno utilizzare guanti di protezione quando si pulisce o si maneggia la legna”.

Questo ragno, se non viene stuzzicato è abbastanza innocuo. Tuttavia, “se lo si calpesta o lo si tocca per sbaglio, con il suo artiglio riesce a introdurre sottopelle una tossina, e a volte anche batteri anaerobi, che sono responsabili della necrotizzazione dei tessuti”. Cosa fare quando si viene punti? “Le lesioni non vanno sottovalutate” continua Barchiesi. “Innanzitutto non bisogna schiacciare la puntura. Si deve lavare subito con acqua e sapone, possibilmente anche con amuchina. La puntura va tenuta monitorata e bisogna rivolgersi al medico se diventa arrossata e molto dolente, oppure calda. Inoltre la puntura di questo ragno può provocare anche sintomi sistemici, come vomito, nausea e febbre”.

Laura Bosio

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