La notizia tra verità e interesse: viaggio nella mostra storica allestita a Rivarolo del Re
Giornali, riviste, in qualche caso anche fotoromanzi, spesso corredati, in alcune sezioni, da oggettistica dell’epoca che meglio aiuta ad immergersi, ad esempio, nell’epoca delle grandi migrazioni, con la valigia di cartone. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
RIVAROLO DEL RE – Da sempre è uno degli eventi più attesi e che più arricchisce la festa dell’oratorio di Rivarolo del Re. Anche quest’anno, la mostra inaugurata nei giorni scorsi, allestita da Mauro Poli, collezionista rivarolese, ha colto nel segno. Collegandosi all’ambiente oratoriale e dunque ecclesiastico sin dall’inizio del percorso proposto, che abbiamo intrapreso in esclusiva con lo stesso Poli e Daniela Agatensi a farci da guida: il tema infatti è legato al giornalismo e al confronto, all’interno della comunicazione, tra amore e interesse. Da un lato la morale del giornalista e la ricerca della verità, che non può mai essere assoluta ma deve tendere a questo scopo; dall’altro le fake news e, spesso, l’interesse del portafoglio che sporcano la professione e rischiano di portarla su binari pericolosi. Da lì la frase di Papa Francesco, pronunciata nell’ultima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, tenutasi il 13 maggio scorso, ripresa dal Vangelo di Giovanni: “La verità vi farà liberi”.
Si parte dallo scrittoio di un giornalista vecchio stampo, con la macchina da scrivere, un telefono vintage, il buon taccuino e le sigarette, simbolo del nervosismo e del conflitto interiore. Non a caso l’agenda su quella scrivania è del periodo Fascista, quando spesso le coscienze e la libertà nella comunicazione erano imprigionate. Il percorso si snoda tra grandi eventi nazionali e locali, con una sezione conclusiva che propone 500 articoli su Rivarolo del Re e le sue frazioni, Villanova, Brugnolo e Breda Azzolini, ripercorrendo momenti clou del comune casalasco. Cenni storici che passano anche da libri, monografie e lasciti di personaggi come Giulio Bertoni, don Luigi Bresadola e il medico condotto locale Vincenzo Contini con i suoi trattati sull’epidemia di colera a fine ‘800.
Le edizioni quasi sempre originali, sfogliabili con cura, del Corriere o della Domenica del Corriere e non solo cercano, dove possibile, di riportare la macro storia d’Italia agli orizzonti più piccoli del paese: ad esempio le grandi rivolte nelle campagne partorirono a Rivarolo del Re, sotto la guida di Giovanni Longari Ponzone, la creazione di una forma di Mutuo Soccorso, tra le prime in Italia, con la fondazione del Forno Anelli. Un esempio tra tanti… Alcuni reperti sono stati forniti da altri collezionisti locali come Michele Micheli e Doriano Vezzosi.
Giornali, riviste, in qualche caso anche fotoromanzi, spesso corredati, in alcune sezioni, da oggettistica dell’epoca che meglio aiuta ad immergersi, ad esempio, nell’epoca delle grandi migrazioni, con la valigia di cartone, in un parallelo tra gli scafisti di oggi e la tragedia con naufragio del Lloyd Sabaudo (purtroppo nin isolata) a inizio Novecento. Dalle tragedie legate a terremoti e alluvioni, agli anni delle stragi, ossia gli anni di piombo del terrorismo di varia matrice. Le Guerre Mondiali, i grandi Papi, l’avvento della tv e lo sbarco sulla luna, la conquista dello spazio, i grandi giochi a quiz e lo sport.
Con qualche riferimento ancora attuale, come quello al Ponte Morandi, con la copertina della Domenica del Corriere che ricorda quando venne costruito. E ancora il caso, tra tanti, di Crociata Italica, il giornale cremonese diretto da don Tullio Calcagno, guida spirituale di Farinacci, che si attirò l’ostilità del vescovo cremonese Giovanni Cazzani. Infine le grandi firme, Enzo Biagi e Indro Montanelli, schierate idealmente al fianco di don Primo Mazzolari, che da queste parti non necessita di presentazioni e che, oltre che sacerdote, fu un fine giornalista sul periodico “Adesso”.
G.G.