Ambiente

Quattro kayakers sotto la pioggia e senza 'Tirot': la seconda tappa si ferma a Revere

I segnali colti ieri sono due, il primo è che passando sotto al ponte di San Benedetto ci si consola amaramente nel vederlo messo peggio del nostro è la seconda è che bisogna sempre aver pronto il piano B... è in corso un'avventura!

REVERE – Non è andata come doveva andare. Ma poi, a ben pensarci invece sì. Perché un viaggio sul fiume – e per come l’hanno strutturato i quattro amici (più due) partiti da Casalmaggiore direzione Chioggia – in fondo è bello anche per quella dose di avventura e imprevedibilità che è parte del gioco. I quattro prodi in kayak, Paolo Scaglia, Massimiliano Pasotto, Giancarlo Dall’Olio e il cuneese Beppe Racca sono approdati ieri a Revere. Avfrebbero dovuto raggiungere Felonica, ma così non è stato.

Peccato solo per la focaccia con le cipolle, ‘Il Tirot’ che i quattro già pregustavano come premio meritato al termine della giornata di pagaiate. E’ il vice comandante Scaglia a raccontarci la giornata di ieri: “A Borgoforte alle 6.30 eravamo svegli ma il quadro che si presentava faceva credere e pensare ad una giornata ben lontana dai primi di settembre. Cielo plumbeo, piove a dirotto e sul fiume passano blocchi di schiuma che fanno credere al disgelo del pack…

L’Uomo di fiume dice no! Aspettiamo ed intanto aiutiamo il Nando a liberare i barconi dai tronchi che nella nottata si sono accumulati gettati fuori dal fiume Oglio poco più a monte… c’è la piena! Stanchi ma soddisfatti nel casotto si stampa un prosecco per salutarci… si parte. Ormai è mezzogiorno quando ci s’imbarca ed il fiume sembra voglia darci una mano… è più veloce ma ciò nonostante non riusciremo ad arrivare a Felonica alla canottieri ‘La Folaga’ dove nel pomeriggio viene sfornata la tipica focaccia con le cipolle, il Tirot. Dopo 18 km decidiamo di procedere ad una vestizione più importante… piove a dirotto.
Durante la navigazione ci si confronta su come procedere e per decidere dove chiudere la tappa. In un frugale spuntino il Paso chiama la canottieri Revere… ci ospitano! I segnali colti ieri sono due, il primo è che passando sotto al ponte di San Benedetto ci si consola amaramente nel vederlo messo peggio del nostro è la seconda è che bisogna sempre aver pronto il piano B… è in corso un’avventura!”

Nazzareno Condina

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