Canneto: Chiesa del Carmine gremita per la veglia di preghiera per Paola
Don Alfredo Rocca: "Preghiamo per Paola, per i famigliari, le persone ferite, ma anche per chi ha alzato la mano per ferire". Martedì mattina l'interrogatorio della badante.
CANNETO SULL’OGLIO – Saranno in tanti, tantissimi coloro che confluiranno mercoledì alle 15 nella Chiesa Parrocchiale per dare l’ultimo saluto a Paola Beretta, uccisa sabato pomeriggio al Museo Civico dalla follia assassina di Barbara Chmurzynska. Saranno ancora di più di quelli che hanno portato fiori, lumini e commozione in piazza Gramsci domenica sera. Ancora di più della moltitudine che la chiesa del Carmine non è riuscita a contenere per la veglia di preghiera di ieri sera. Canneto si è stretta ancora una volta al dolore dei famigliari in un clima di grande compostezza, in cui il silenzio è stato rotto solo dal suono delle chitarre, dei canti e del rosario. “Siamo qui radunati per pregare, non commentare e non per accusare – ha detto in apertura don Alfredo Rocca -. Preghiamo per Paola, per la sua famiglia, per le persone ferite, ma anche per chi ha alzato la propria mano per ferire. Preghiamo per il nostro paese così colpito nel profondo e ci affidiamo all’intercessione di Maria. Preghiamo anche per Geta (la mamma 38enne stroncata da un malore venerdì pomeriggio) e la sua famiglia. Perché la preghiera – ha proseguito – non è esclusiva ma inclusiva. Mi ha chiamato il Vescovo per farci sentire la sua vicinanza – ha aggiunto don Alfredo -. Partecipa al nostro dolore e ci incoraggia ad essere forti nella speranza. E’ seguita quindi la lettura di un brano della Bibbia e la recita del rosario. Ogni decina è stata intervallata da un canto. A riempire la chiesa del Carmine cannetesi di ogni età e convinzione. Al Signore chiediamo ora pace e ristoro per la nostra comunità. “Stasera ci siamo sentiti un cuore solo. Per la nostra comunità è un segnale forte, quello della solidarietà nella disperazione”. Compagni beffardi del dolore dei famigliari di Paola e dello sgomento dei feriti e delle loro famiglie sono l’iter giudiziario della badante polacca autrice dell’assurdo accoltellamento e quello investigativo. Barbara Chmurzynska è in carcere a Mantova, è assistita dall’avvocato Cataldo Giosuè. Nella mattinata di martedì 4 settembre, si terrà l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto. Oggi è stata solo sentita da uno psichiatra che dopo un primo esame ha parlato di “psicosi paranoide”- Sul fronte delle indagini invece la Procura ha disposto il sequestro di due telefoni cellulari e altri oggetti che la 58enne polacca custodiva nella camera della casa di via Micca in cui prestava servizio. Sequestrate anche le immagini delle telecamere comunali tra via Garibaldi e via Rimembranze, per ricostruire il percorso della donna sia nella notte tra venerdì e sabato che al sabato pomeriggio. Della badante si sa poco o niente. E’ emerso che ha una figlia in Sicilia, ma nessuno è riuscito per ora a contattarla. Intanto a Canneto continuano ad emergere i ricordi dei compaesani e degli amici di Paola. Come all’esterno della chiesa del Carmine, al termine della veglia: “Solo giovedì scorso – ricorda incredulo uno dei suoi coscritti – ci siamo trovati per iniziare a organizzare la nostra cena di classe. Lei era da sempre tra le organizzatrici. E invece stasera io e gli altri ci siamo ritrovati per questo…è assurdo”. Mercoledì a Canneto sarà lutto cittadino: in questi giorni e fino a dopo le esequie la biblioteca rimarrà chiusa
MLR