Comitato a difesa dell'Oglio Po, lettera ai sindaci: "E' tempo di mettere l'elmetto!"
Viste tutte le circostanze che si sono create e non solo in campo sanitario, la esortiamo a non rassegnarsi, a non accettare incurie, errori, vacue e iterate promesse, incompetenze...
CASALMAGGIORE – I primi cittadini devono essere in prima linea a difesa dei servizi del territorio. L’esortazione arriva dal Comitato per la difesa ed il rilancio dell’Oglio Po che ha inviato una missiva a tutti i sindaci d’area. In attesa dei riscontri da parte dei primi cittadini, pubblichiamo il testo integrale della missiva: “Egr.Sig. Sindaco, viste tutte le circostanze che si sono create e non solo in campo sanitario, la esortiamo a non rassegnarsi, a non accettare incurie, errori, vacue e iterate promesse, incompetenze e/o disegni che vanno nella direzione del depauperamento dei servizi del nostro territorio.
La esortiamo pertanto a perseguire con assoluta urgenza e assieme ai suoi colleghi, queste quattro azioni:
1. chiedere un incontro al Ministero della Salute e attivare tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza che abbiano rappresentanti in Parlamento o al Governo eletti nei nostri territori, affinché venga rivisto anche il DM 70 nel soppesare i vari standard di sicurezza (a questo proposito ricordiamo che la regione Veneto nelle figure del presidente Zaia, dell’assessore Coletto (Lega) assieme a molti sindaci, sta chiedendo al Ministro la “ridefinizione dei parametri” che tengano conto di “una realtà profondamente cambiata dal 2010….e delle caratteristiche sociali e territoriali delle zone interessate”);
2. contestualmente inviare ufficiale diffida affinché la Regione intervenga in autotutela per correggere gli evidenti errori presenti nella richiesta di deroga e chieda una nuova deroga;
3. aderire all’iniziativa lanciata dai tre Sindaci Vincenzi, Torchio e Baruffaldi e effettuare un ricorso al Tar Regionale per ottenere la sospensiva della delibera di chiusura del punto nascita Oglio Po (le consulenze da noi recentemente richieste hanno messo in evidenza che per un ricorso c’è tempo fino al 28 settembre, che ci sono almeno tre elementi su cui lavorare in campo giudiziario e che la spesa sarebbe di poche centinaia di euro per ogni Comune);
4. richiedere con urgenza una nuova convocazione dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito, con la partecipazione del Comitato per sostenere con forza le richieste già avanzate dal Comitato in sede di audizione in Regione il 9 luglio scorso (v. allegato) e richiedere con urgenza una presa di posizione progettuale e finanziaria chiara e scritta, su tali tematiche, da parte dell’Assessorato al Welfare della Regione.
In attesa di cortese urgente riscontro le inviamo i più cordiali saluti”.
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