La rugiada di San Rocco, a Quattrocase si cura lo spirito nei ricordi del tempo che fu
Alla fine si è pure mangiato qualcosa in compagnia. "Anche se il rinfresco non era la cosa più importante. Iniziative come questa sono fatte per alimentare lo spirito e di questi tempi ce n'é necessità".

QUATTROCASE – Il clima, quello dei vecchi filos. Quelli fatti seduti ad ascoltare gli ‘anziani’ che tutto sapevano di tutto e di tutti. Sono affiorati vecchi ricordi e vecchi personaggi tra poesie in dialetto, scutmai, canti in dialetto e narrazioni. Un gruppo non troppo numeroso ha atteso la ‘rugiada di San Rocco’ che a dire il vero c’entrava poco o nulla con tutto il resto.
“La rugiada era solo un pretesto – racconta Costantino Rosa – per passare una serata ad ascoltare poesie dialettali e racconti di un tempo. E’ stata una bellissima serata, nel silenzio. Una iniziativa di qualità. Non c’era molta gente, ma c’era quella giusta anche perché iniziative come queste sono fatte per le persone realmente interessate, e quelle che c’erano ieri sera erano persone realmente interessate, attente e sensibili”.
Tanti, e non solo di Quattrocase, i ricordi emersi di persone che non ci sono più: “Si è parlato anche della Pierina – prosegue Rosa – che è stata la prima ad inventare la raccolta differenziata con i suoi cartoni”. Non solo dunque personaggi e tradizioni di Quattrocase, ma dell’intero ambito Casalasco. “A un certo punto Piero Lanzoni ha cantato canzoni in dialetto scritte da Tenca. Una di queste narrava delle vecchie osterie. Quando capita di sentire cose così?”.
L’iniziativa, visto il successo di questa, verrà sicuramente ripetuta. Alla fine si è pure mangiato qualcosa in compagnia. “Anche se il rinfresco non era la cosa più importante. Iniziative come questa sono fatte per alimentare lo spirito e di questi tempi ce n’é necessità”.
Nazzareno Condina