Cronaca

Con don Claudio (e i volontari) San Rocco torna a vivere: celebrata la messa dopo decenni

Era da tanti anni, anzi da decenni, che una messa non veniva celebrata in quello spazio: nel novembre 2011 l'allora parroco don Alberto Franzini tenne un discorso teologico sulla chiesa per festeggiare la donazione di una scultura di Italo Lanfredini.

CASALMAGGIORE – E’ ormai un tratto distintivo del ministero del parroco don Claudio Rubagotti dal suo arrivo a Casalmaggiore: recuperare luoghi sacri non solo per le visite “turistiche” o culturali ma per la celebrazione proprio all’interno di queste chiese dimenticate. E così, dopo la messa dello scorso dicembre alla chiesa di San Sebastiano, dedicata però anche a Santa Lucia, ecco che nel giorno di San Rocco, il 16 agosto, don Claudio ha radunato non pochi fedeli nel perimetro della chiesa ormai in decadenza di San Rocco, fronte argine.

Tutto però è partito nei giorni scorsi, quando don Claudio ha contattato Marco Orlandi, professore del Polo Romani di Casalmaggiore che da sempre di occupa della storia e del recupero di quella chiesetta, ottenendo dallo stesso e dall’altro cittadino casalese Giuseppe Boles la disponibilità per tagliare l’erba e rendere agibile lo spiazzo davanti all’edificio sacro. Qui, non potendo entrare ovviamente per l’inagibilità della struttura, don Rubagotti ha celebrato la Santa Messa dedicata al Santo del giorno, San Rocco appunto, con grande soddisfazione da parte dei fedeli. Era da tanti anni, anzi da decenni, che una messa non veniva celebrata in quello spazio: nel novembre 2011 l’allora parroco don Alberto Franzini tenne un discorso con parecchi riferimenti teologici sulla chiesa per festeggiare la donazione di una scultura di Italo Lanfredini, ma non si trattò di una messa canonica. Don Claudio nella sua omelia ha ricordando la vita di San Rocco, spiegando che lo stesso morì di lebbra perché curava i lebbrosi, senza però avere mai timore di questa missione, e invitando così allo stesso modo i fedeli di oggi ad accogliere senza paura.

G.G. (Foto: NC)

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